BARI – Passa in Consiglio comunale nella notte, dopo quasi 15 ore di dibattito, di polemiche, di scontri tra maggioranza e opposizione, di continue richieste di numero legale appena si allontanavano dall’aula dei consiglieri, l’aumento della Tari, la tassa sui rifiuti.
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La lunga seduta è cominciata ieri mattina e all’ordine del giorno c’erano le delibere riguardanti l’Imu, la Tasi e la Tari, che è stata la più spinosa.
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Cosa cambia
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Tasi
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La manovra fiscale approvata dal Comune di Bari prevede complessivamente una riduzione di 33,8 milioni di euro di tasse in meno per i cittadini, grazie soprattutto all’abolizione voluta dal governo della Tasi per la prima casa. Ogni famiglia risparmierà in media tra i 400 e i 500 euro l’anno. Per un totale di 90mila nuclei famigliari.
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Imu
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L’Imu è stata ridotta sulla seconda casa, grazie alle nuove agevolazioni. È prevista una riduzione del 50 per cento per gli immobili concessi in comodato d’uso a un parente entro il primo grado e una riduzione del 25 per cento, dell”aliquota, per chi sceglie di affittare immobili con contratti agevolati.
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Tari
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Capitolo a parte merita invece la tassa dei rifiuti: lunga discussione e fortissime le polemiche da parte dell’opposizione che ha duramente attaccato il servizio pulizia della città, giudicato carente. Nei giorni scorsi aveva mostrato anche un dossier con le discariche a cielo aperto. L’aumento è compreso tra il 7,62 per cento e il 13,33 per cento per i privati cittadini e l’11 per cento per le cosiddette utenze non domestiche.
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In termini più pratici: una coppia che abita in un appartamento di 100 metri quadri l’anno scorso pagava 261 euro e 14 centesimi, quest’anno pagherà 286 euro (25 euro in più spalmati in 12 mesi). Una famiglia numerosa di oltre sei componenti in un appartamento da 160 metri quadri che l’anno scorso pagava quasi 510 euro quest’anno pagherà 564 euro (54 euro in più).
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Per quanto riguarda invece le utenze non domestiche, l’incremento sarà dell’11 per cento. Anche per gli stessi ospedali si passerà da 8 euro e 41 centesimi a metro quadro a 9,34 euro a metro quadro, i bar da 22 euro a 24,45 euro, le pescherie da 27,66 euro a 30, 72 euro; i musei, le scuole, le associazioni, le università da 3,76 euro a 4,18.
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Il sindaco Antonio Decaro ha spiegato il perché di questi incrementi, dovuti a fattori esterni: il numero dei contribuenti si è ridotto rispetto al 2013, soprattutto a causa di un calo demografico. La città di Bari ha visto una contrazione di 5.425 utenze domestiche e 1.050 commerciali. Questo ha comportato che il costo complessivo sia spalmato su meno utenti determinando un aumento per i singoli.
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Contemporaneamente si sono chiuse nell’area metropolitana di Bari e nelle province vicine, tutte le discariche previste nel piano regionale dei rifiuti. Facendo lievitare il costo del conferimento in discarica che è passato da 70 euro a 110 euro a tonnellata.
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Esenzioni
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Non pagano la Tari:
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- Nuclei familiari con reddito inferiore a 5000 euro
- Nuclei familiari formati da 6 o più persone con reddito inferiore a 25.000 euro
- Nuclei familiari composti da ultra ottantenni con reddito inferiore a 10.000 euro
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Inoltre è confermata la riduzione del 25 per cento della parte variabile della tariffa per i nuclei familiari residenti nei quartieri virtuosi che superano il 50 per cento di raccolta differenziata.
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“Quest’anno i baresi pagheranno 33,8 milioni di euro in meno di tasse comunali – dichiara il sindaco Decaro -, nonostante gli aumenti delle aliquote Tari: questo è un dato di fatto. Le agevolazioni previste su tutte le imposte assicurano ancora una volta la nostra attenzione alle fasce più deboli della popolazione perché è giusto che chi ha un reddito basso non paghi nessuna imposta. In questi mesi ci impegneremo a controllare e migliorare il servizio di raccolta e gestione dei rifiuti in modo che i baresi vedano riconosciuti i loro sacrifici in una città pulita”.