La terza puntata della storica rubrica di Vito Raimondo “Ma sì, diciamola tutta…”
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Referendum sulle trivelle: Renzi farebbe bene a non gongolare
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Tredicimilioni e 300 mila “sì”, due milioni e 200 mila “no”. Questo l’esito numerico del cosiddetto referendum sulle trivelle che, però, non è passato poiché non si è raggiunto il 50% di votanti. Che è una strana forma di democrazia, per di più, alterata dall’inopportuno e gratuito invito alla diserzione da parte del premier (mai votato dagli italiani!) a cui il parere di quei 13 mln. di connazionali non frega un tubo a lui. Gli interessano, invece, i pecoroni che hanno ascoltato il suo scorrettissimo consiglio: state a casa!
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Apra gli occhi, Renzi: al referendum di ottobre sulle riforme costituzionali quei “sì” di ieri potrebbero rivolgersi contro.
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Caso Regeni, la solidarietà europea si traduce in business con l’Egitto
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rnMentre, nel Paese, molta gente è indignata per gli ambigui atteggiamenti del Governo egiziano sul caso Regeni, i nostri partner europei più prossimi (Francia e Germania) se ne fottono altamente e blandiscono il dittatore Al Sisi.
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Hollande è andato al Cairo e ha firmato un accordo per la fornitura di un satellite militare (,1,5 mld.) prodotto da Airbus e Thales Alenia (partecipata da Finmeccanica: ahi!) e 4 navi da guerra (guerra de che?).
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L’Egitto, in cambio, libererà una quindicina di oppositori. Contemporaneamente , la Germania ha sottoscritto un sostanziosi accordo commerciale.
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Ci risiamo: “business is business”. E di Regeni chi se ne frega in Europa?
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“Bari Calcio”, il malese che nicchia, e un’impasse sulla convenzione per il San Nicola
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Il” Cavaliere bianco” della Malesia che stenta a tirare fuori i quattrini (ma ce li ha?) per acquistare il Bari Calcio continua a soggiornare ( a suon di sontuosi pranzi: a spese di chi?) e Paparesta comincia a disperarsi. Incasserà i milioni per uscire dall’impasse finanziaria in cui è incagliato il sodalizio? Manca meno di un mese alla fine del campionato e presto occorrerà iscriversi al prossimo.
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Come presto ( a giugno) scade la convenzione con il Comune per l’utilizzo del San Nicola, sempre più abbandonato a se stesso in tutti i sensi.
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Il Movimento 5 Stelle ha sollecitato la giunta comunale a sbrigarsi a chiudere la vicenda, ma le posizioni sono distanti. L’Amministrazione comunale è orientata verso una concessione quinquennale; il Bari, in un primo momento, ne chiedeva 99 (!), ma potrebbe convenire per una intesa ventennale per consentire alla società di ammortizzare i consistenti costi per le ristrutturazioni strutturali di cui lo stadio ha bisogno (teloni di protezione per la pioggia e poltroncine sia in tribuna che nelle curve. Il retro pensiero è che ci si dilunghi per arrivare con l’acqua alla gola e decidere in fretta. E male, ovviamente. Come è accaduto negli anni scorsi.
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