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Cosa sono gli haiku? A me piace definirli così:rn”Haiku: brevi componimenti poetici, aforismi, che trattano delle cose della vita”. Sono nati in Giappone e hanno trovato spazio nelle letteratura novecentesca, specie in Francia e Italia (esempi più noti si ritrovano in G. Ungaretti).rnProporremo per Borderline24 la pubblicazione di due haiku alla settimana con lo stesso tema ma di due differenti autori: Mario Bolivar (Bari) e Armando Bolivar (Breno, Val Camonica).rnNord e sud quindi si incontreranno attraverso brevi componimenti (poetici?).
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Armando e Mario hanno in comune due cose: essere BOLIVAR e saper usare le parole.
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Il primo viene da Breno, piccola e deliziosa località della Valcamonica (BS) dove si dedica alla scrittura di “libricini” (almeno venti editi dall’amico Alessandro Ducoli), ai concerti rock’n’roll e sopratutto alla lettura dei Dylan Dog. Armando è un orso buono, una di quelle persone che ama la compagnia specialmente di cani e civette. Abita tra le montagne e se vi capita di incontrarlo è anche possibile che vi offra un buon bicchiere di whisky.
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Mario è un “brigante”, uno di quei ragazzi a cui piace mangiare bene e casereccio, ama le taverne, le trattorie ma specialmente le cantine: del vino ha fatto la sua professione. Ha capito che bere e parlare di vino gli permette di conquistare più cuori, che non parlando della partita di calcio della sera prima. Mario è un viaggiatore del sud, barese e sempre in cerca della tradizione. E’ un tipaccio che se fosse nato qualche secolo fa avrebbe dato filo da torcere a re e vescovi semplicemente ubriacancoli di parole.
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A questo punto una sola cosa non è stata svelata: cosa vuol dire essere BOLIVAR? lo abbiamo chiesto agli scrittori:
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Alessandro Ducoli: <<Io ho scelto lo pseudonimo Bolivar per amore del romanzo “Il vecchio che leggeva romanzi d’amore”. Mi assolmiglia. Armando è il mio secondo nome, scelto dal mio vecchio in onore del Capitano della Grande Inter. Il resto è tutta questione di particolari…>>.
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Mario Pennelli: <<Un tributo al personaggio storico Simon de Bolivar il “liberatore di paesi”…e meno romanticamente, un giorno, i carabinieri, trovandomi senza documenti, mi diedero del boliviano>>.