BARI – Come si possono raccontare la bellezza, l’arte e la natura in un modo non convenzionale? Lo svelerà Piergiorgio Odifreddi, giovedì 7 aprile, all’interno della cornice mozzafiato delle Grotte di Castellana. Protagonisti dell’incontro, intitolato “La bellezza matematica nell’arte e nella natura”, saranno i numeri, dei quali il matematico e filosofo svelerà ogni segreto. Odifreddi è il secondo ospite di “Episodi”, il ciclo di incontri culturali organizzati dal Libro Possibile in collaborazione con Le Grotte di Castellana.
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“Le Grotte, che sono un’opera d’arte della natura, – afferma Odifreddi – sono l’ambiente ideale per soffermarsi a pensare al ruolo che la matematica ha sia nell’arte che, appunto, nella natura. Mostrerò una serie di immagini che ripercorrono l’intera storia dell’arte e le leggerò attraverso l’occhio di un matematico, mostrando come tra due discipline, l’arte e la matematica, esistano straordinarie affinità, e in che modo ciascuna possa illuminare gli aspetti nascosti dell’altra”.
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“Abbiamo scelto di ospitare Piergiorgio Odifreddi perché riesce a indagare la realtà attraverso una metodologia di ricerca diversa”, afferma la direttrice artistica del festival, Rosella Santoro. E aggiunge: “Usare i numeri per osservare la realtà e raccontare l’arte e la bellezza è una tecnica che fonda le sue radici nella nostra cultura classica. Ci piace poter parlare di bellezza da un punto di vista insolito, almeno nel sentire comune”.
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La discussione prenderà spunto da due libri di Odifreddi “Il museo dei numeri. Da zero verso l’infinito. Storie dal mondo verso la matematica” e “Come stanno le cose. Il mio Lucrezio, la mia Venere”. Nel primo volume il matematico affronta due domande poste dal il neurofisiologo Warren McCulloch; “Cos’è il numero, che l’uomo lo può capire? E cos’è l’uomo, che può capire il numero?”. Nel secondo indaga il “De Rerum Natura” di Lucrezio, dove sono esposte e difese le grandi teorie scientifiche di oggi (l’atomismo fisico-chimico, il materialismo psicologico, l’evoluzionismo biologico) e sono criticate le grandi superstizioni umanistiche di ieri (la filosofia non epicurea, la letteratura non realistica, la religione non deista).
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L’ingresso è di 3 euro a persona, previa prenotazione attraverso il portale delle Grotte di Castellana.