BARI – Un altro evento che vede l’Università di Bari nuovamente al centro delle polemiche. Il 6 aprile nel dipartimento di Giurisprudenza si parlerà di processo mediatico, in particolare del caso Meredith Kercher, la ragazza uccisa nel 2007 a Perugia. A parlare del caso ci sarà Raffaele Sollecito, ex studente di Giovinazzo, in un primo momento condannato insieme ad Amanda Knox il 30 gennaio 2014 nell’appello bis e successivamente assolto in Cassazione perché “il fatto non sussiste”. Dopo il convegno con Mario Adinolfi, ideatore del Family day, si accende quindi una nuova polemica sull’Universita’ di Bari. Alcuni studenti hanno cominciato a condannare la scelta dell’Ateneo di organizzare l’evento, promosso a Giurisprudenza da Azione universitaria. A discutere con Sollecito ci saranno docenti di diritto penale e processuale, Muscatiello e Triggiani.
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I commenti su Facebook
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Gianmatteo Vulcano (studente di Giurisprudenza ed ex senatore di Link Bari): Ecco, sapere che gli ultimi soldi che ho donato all’ateneo barese hanno contribuito ad organizzare “convegni” con Meloni, Adinolfi e Sollecito mi fa pensare che forse davvero ci meritiamo un asteroide.
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Alessandro Castellana (Link Bari): Se mescoli una amministrazione universitaria indecente e un gruppetto di fascisti che organizzano iniziative escono fuori Meloni, Adinolfi e Sollecito (una prestigiosa offerta culturale insomma) #monnezza
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Azione Universitaria: Durante l’evento parleremo del processo Meredith e di come questo sia uscito dalle aule di tribunale per passare su tutti i mezzi di informazione italiani. Parleremo delle fasi salienti del processo, della misura della carcerazione preventiva e delle procedure legali in caso di assoluzioni. Vogliamo ricordare, inoltre, che Sollecito è stato dichiarato innocente dalla Corte di Cassazione e che lo scopo dell’evento non è quello di riaprire un processo già concluso. Le critiche sono ben accette, noi di Azione abbiamo il coraggio di prendere una posizione, di riconoscere il diritto di informarsi e formarsi degli studenti interessati, noi non abbiamo paura di essere sempre dalla parte degli studenti.
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