Il 2 aprile si svolgerà la Giornata mondiale sull’Autismo, con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere la conoscenza e la consapevolezza di un disturbo sempre più in espansione.
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Sono passati più di 60 anni dalla prima definizione di questo disturbo, elaborata nel 1943 dallo psichiatra Leo Kanner, ma molto è ancora da scoprire, soprattutto le cause.
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L’autismo è un disturbo generalizzato del neurosviluppo caratterizzato da difficoltà nelle interazioni sociali e nella comunicazione, da deficit sensoriali e nella coordinazione motoria. Le persone con autismo spesso hanno interessi limitati e assumono comportamenti ripetitivi e/o stereotipati. Poiché è presente una grande variabilità del disturbo si parla di uno spettro, più specificamente di “Disturbo dello spettro dell’autismo”.
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Insorgenza: L’autismo si manifesta di solito dai due anni e può essere particolarmente sconcertante e frustrante perché alcuni bambini affetti sembrano svilupparsi normalmente fino alla manifestazione del disturbo. Essa colpisce molti più maschi che femmine.
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I sintomi: mentre la gravità dei sintomi varia, sono sempre presenti deficit nell’interazione sociale e nella capacità di comunicazione, nella restrizione degli interessi e nella presenza di comportamenti ripetitivi e stereotipati. Il deficit della reciprocità socio-emotiva, cioè la capacità di rapportarsi con gli altri e condividere pensieri e sentimenti, è predominante in questi bambini, che possono mostrare scarsa o nessuna capacità di avviare interazioni sociali e nessuna condivisione delle emozioni, associate ad una assente o ridotta capacità di imitare il comportamento degli altri. Molti individui presentano deficit del linguaggio, che va dalla completa assenza della capacità discorsiva a ritardi nel linguaggio, scarsa comprensione o linguaggio letterale.
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I genitori possono notare un evitamento del contatto oculare, riduzione delle espressioni facciali e la mancanza di reattività nei bambini piccoli. I bambini autistici mostrano anche molti tipi di comportamenti ripetitivi nei primi anni di vita, come battere le mani ripetutamente, schioccare le dita, far ruotare monete, mettere in fila giocattoli, dondolarsi, emettere suoni.
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Molti bambini infliggono lesioni a se stessi a causa di azioni ripetute, come mordere la mano e sbattere la testa. La maggior parte dei bambini autistici hanno deficit di coordinazione motoria e uno scarso tono muscolare. Può essere presente una iper o ipo reattività verso stimoli sensoriali, che si manifesta attraverso reazioni estreme a particolari suoni o consistenze tattili, o con una tendenza eccessiva ad annusare o toccare gli oggetti, o essere affascinati da luci in movimento.
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Prevalenza: si avvicina all’1%. La frequenza della diagnosi è lievitata negli ultimi 20 anni.
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Cause: non sono ancora conosciute. Oltre a fattori genetici e fisiologici, fattori di rischio naturali aspecifici possono essere l’età avanzata dei genitori, il basso peso alla nascita o l’esposizione del feto al valproato. La convinzione che l’autismo sia causato dai vaccini contenenti mercurio persiste nonostante molti studi hanno dimostrato l’assenza di collegamento tra questi fattori.
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Terapie possibili: le terapie considerate più utili sono quelle di tipo comportamentale per migliorare la socialità dei bambini e lo sviluppo della loro autonomia nella vita quotidiana, specialmente se vengono intraprese precocemente.