BARI – “In questo momento nessuna città e nessun Paese è completamente al sicuro. Il rischio terrorismo è latente, ma a Bari, come nel resto d’Italia, c’è un livello di allerta e di sicurezza massimo. Nessun isterismo”. Da poco più di 24 ore Antonio De Iesu ha lasciato la guida della questura di Bari per assumere la direzione della polizia di Milano, un salto professionale importante quanto improvviso. “E’ stato un trasferimento lampo, mi hanno chiamato da Roma qualche giorno fa e tutto si è deciso davvero in poche ore”.
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Questore, dopo un anno e mezzo che Bari ha lasciato?
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“Innanzitutto una città molto bella, gradevole, vivibile, pulita, con un borgo antico stupendo. Certo una città che ha i suoi problemi, ma che sa reagire. A Bari c’è una grande sinergia istituzionale e mi resterà davvero nel cuore. Non è una frase fatta, ho girato molto l’Italia, soprattutto il Sud, ma Bari è stata una esperienza speciale seppure breve, che ho vissuto intensamente”.
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Poco prima che fosse chiamato a capo della Questura di Milano, la squadra mobile ha portato a termine due operazioni contro altrettanti clan mafiosi: quello dei Diomede e quello dei Parisi. Un bel modo per salutare i baresi.
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“E’ stata una grande soddisfazione, sono state operazioni importantissime e ben condotte, grazie anche al coordinamento della Dda e della Procura. Abbiamo smantellato il clan Diomede, una cosca che spadroneggiava nel rione Carrassi e che era un incubo per i commercianti, costretti a pagare il pizzo per anni e anni. E poi abbiamo decapitato l’organizzazione criminale dei Parisi, questa ritengo che sia la madre di tutte le operazioni antimafia condotte durante il mio periodo barese”.
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A proposito dell’inchiesta sui Parisi, dalle carte emerge una zona d’ombra: imprenditori che in alcuni casi sono stati vittime del clan, ma altri che erano molto contigui. Che idea si è fatto?
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“Guardi, a Bari è cominciato un percorso che ritengo porterà a ottimi risultati. E’ iniziata una stretta collaborazione tra le forze dell’ordine, i commercianti e gli imprenditori che darà frutti importanti. Anche grazie all’aiuto dell’associazione Antiracket e di Confindustria abbiamo imboccato la strada giusta, mi auguro, anzi sono convinto, che il mondo dell’imprenditoria barese cambierà passo. Sono convinto che il processo avviato non potrà essere fermato, c’è un clima fertile”.