BARI – La sentenza del Consiglio di Stato che dovrebbe mettere la parola fine alla querelle sulla Cittadella della Giustizia arriverà dopo Pasqua. Il Consiglio di Stato si è riunito in seduta plenaria per esprimersi, in via definitiva, sulla questione, in seguito alla sentenza della Corte di Giustizia europea che ha dato ragione alla tesi del Comune di Bari.
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Tutto inizia nel 2003 quando viene bandita una ricerca di mercato per realizzare i nuovi uffici della giustizia. Ad aggiudicarsi quel bando l’impresa Pizzarotti con il progetto Cittadella nell’area dello stadio San Nicola. Progetto che rimane sulla carta perché da allora comincia una lunga contesa giudiziaria tra l’amministrazione, guidata dall’ex sindaco Michele Emiliano, contrario alla Cittadella, e l’impresa Pizzarotti. Alla fine il Comune decide di rivolgersi alla Corte di Giustizia europea che si esprime a suo favore: per la realizzazione degli uffici giudiziari bisogna seguire le procedure di gara pubblica. La ricerca di mercato, insomma, non poteva considerarsi un’aggiudicazione dei lavori. Alla fine i giudici di Lussemburgo rimbalzano la palla al Consiglio di Stato che deve mettere la parola fine alla questione. Durante l’udienza, così come era capitato a Lussemburgo, lo Stato italiano si è schierato al fianco di Pizzarotti e contro il Comune di Bari.
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C’è da ricordare inoltre che da settembre scorso tutte le procedure inerenti la giustizia sono passate in mano al Ministero. Qualsiasi sarà la decisione, sarà lo Stato a doversela vedere in via definitiva, non più il Comune di Bari.
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