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Scuolabus, guerra ai furbetti delle rette: scoperti 700 falsi poveri

Pubblicato da: Samantha Dell'Edera | Mer, 22 Marzo 2023 - 09:06

BARI – Sarebbero 700 i falsi poveri, coloro che hanno dichiarato un reddito basso per usufruire gratuitamente del servizio di scuolabus. È quanto ha scoperto l’amministrazione comunale confrontando i dati di iscrizione di quest’anno con quelli del 2015 e riscontrando ben mille alunni in meno. Da un’attenta analisi si è scoperto che proprio tra quei mille iscritti in meno (si è passati dai 4111 bimbi del 2015 ai 3mila del 2016), settecento rientravano nella fascia di gratuità garantita perché le famiglie avevano dichiarato redditi molto bassi.

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“I controlli che l’amministrazione ha portato avanti quest’anno hanno sicuramente dato i primi risultati – spiega l’assessore alla Pubblica istruzione, Paola Romano – il fatto che ci siano state 700 persone in meno tra quelle che erano esenti vuol dire che probabilmente molte di quelle autodichiarazioni non corrispondevano al vero”. Altro elemento da evidenziare è che se fino al 2015 il numero degli iscritti che dichiaravano un reddito alto (oltre i 35mila euro di Isee) era pari a 30, quest’anno è salito a 122, dato che potrebbe ugualmente derivare dalle nuove regole introdotte sulla veridicità delle dichiarazioni di reddito.

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Il Comune ha deciso inoltre di rimodulare in servizio in base alle reali necessità degli utenti. Sulla base dello studio effettuato l’anno scorso si è scoperto che il 30 per cento dei bimbi, pur essendo iscritti e avendo diritto alla gratuità, non ha utilizzato il servizio. “Questo ha comportato importanti sprechi – prosegue ancora Romano – perché gli scuolabus erano calibrati in funzione del numero degli iscritti, ma in alcuni casi viaggiavano semivuoti”. Per questo l’amministrazione ha deciso di introdurre l’obbligatorietà delle dichiarazioni Isee per accedere al servizio e il pagamento di una tariffa minima di 3 euro al mese, alla quale si può ovviare in presenza di una certificazione dei servizi sociali. La tariffa ovviamente è riservata alle famiglie in difficoltà.

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“La riforma del servizio di trasporto scolastico – aggiunge  Romano – ha determinato alcune conseguenze che confermano quanto ci aspettavamo: in primis l’esistenza di molti furbetti che dichiaravano il falso”. Grazie al lavoro di monitoraggio, il Comune è riuscito a risparmiare 200mila euro che sono stati impiegati per garantire il trasporto fino alla fine dell’anno scolastico (negli anni scorsi il servizio terminava il 31 maggio). “Inoltre – prosegue Romano –  in questi mesi siamo intervenuti sulla riorganizzazione dei bacini d’utenza, in accordo anche con gli utenti. Il nostro obiettivo è quello di proseguire con le verifiche sulle dichiarazioni delle famiglie, in modo da non sprecare denaro pubblico e da assicurare a tutti un servizio efficiente e gratuito a chi ne ha davvero bisogno”.

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Nei prossimi giorni l’amministrazione comunale pubblicherà il nuovo bando di gara per affidare la gestione del servizio di trasporto e di assistenza degli alunni frequentanti le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado di pertinenza comunale. Il bando, che avrà copertura triennale, prevede la suddivisione del territorio in 5 lotti, sostanzialmente corrispondenti ai cinque municipi. Sarà prevista la possibilità di aggiudicare separatamente il servizio per i cinque lotti per favorire la partecipazione anche di imprese del territorio. L’importo complessivo dell’appalto è di 5.824.564 euro, tarato su un numero complessivo di 153.278 corse.

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Tutti i mezzi utilizzati per il trasporto scolastico dovranno essere dotati di idoneo sistema di rilevazione (Gps) ed essere collegati ad una piattaforma informatica consultabile anche dal Comune e dai genitori, in maniera tale da permettere all’amministrazione di monitorare il servizio e di conoscere in tempo reale i percorsi degli scuolabus.

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