Il Belgio è stato colpito, l’Europa è stata nuovamente attaccata. Ieri, a due passi dalle sedi delle istituzioni comunitarie, si è consumata un’altra strage di innocenti. Prima delle spiegazioni e delle analisi, bisogna avere la forza di dire che non esiste ragione politica, ideologica, religiosa o sociale che possa giustificare la barbara uccisione di persone inermi e innocenti. La civiltà è sotto il fuoco di una barbarie senza precedenti. Paura, impotenza e rassegnazione sono i sentimenti che ci assalgono. E se ci assalgono al punto da farci chiudere, indietreggiare, regredire, cambiando le nostre vite e le nostre abitudini, i barbari del terrore avranno raggiunto il loro auspicato successo. Combattere per vincere la cultura dell’odio, vuol dire reagire. Reagire uniti. L’unità di tutti gli attori istituzionali e sociali, come è già accaduto qualche decennio fa nel nostro Paese, è la chiave che può consentire di sconfiggere il terrorismo. Parliamo di fenomeni molto diversi, ma la coesione rimane il modo migliore per non farsi piegare.
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Serve forza e coraggio. Serve l’Europa unita, con unico sistema di intelligence, con una difesa comune, con una politica estera unitaria. Oggi l’Europa è uno spazio geografico, con istituzioni deboli e un’opinione pubblica smarrita e impaurita. Anziché essere attore globale capace di dirimere controversie e conflitti internazionali, essa consente l’erezione di fili spinati a pochi passi dai suoi confini. L’Europa è nata dalle macerie della guerra. Da una grande sofferenza deve scaturire la speranza, linfa vitale perché la civiltà vinca sulla barbarie.
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Michele Mazzarano, capogruppo Pd alla Regione Puglia