Quattromila agricoltori di Coldiretti, partiti dalle campagne di Puglia e Basilicata con i loro trattori e riuniti a Bari, hanno processato l’Europa, rea di mettere a rischio il “made in Italy” e la sopravvivenza di un intero comparto agricolo. “Il settore agricolo diventa merce di scambio senza alcuna considerazione del pesante impatto sul piano economico, occupazionale ed ambientale sui nostri territori”: questa la posizione del presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo.
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Non solo una battaglia corporativa ma un impegno civile per la salute dei consumatori: “L’obbligo di indicare in etichetta l’origine è una battaglia storica della Coldiretti che con la raccolta di un milione di firme alla legge di iniziativa popolare ha portato all’approvazione della legge n.204 del 3 agosto 2004 grazie alla quale è diventato obbligatorio indicare in etichetta la provenienza del latte fresco e quella della passata di pomodoro in Italia”. “Dopo il via libera all’accesso supplementare di olio tunisino – denuncia Gianni Cantele, Presidente di Coldiretti Puglia – è l’ultimo affronto inaccettabile all’olivicoltura. Si intende favorire lo smaltimento di olio vecchio e fa invece venir meno una importante misura di salvaguardia per il consumatore, dato che l’olio di oliva modifica le proprie caratteristiche con il passar del tempo. Non possiamo più accettare il totale disinteresse dell’Europa verso il settore agroalimentare che in Puglia ha segnato anche nel quarto trimestre del 2015 l’aumento del 26% degli occupati rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”.
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L’Europa favorisce le multinazionali
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Secondo Coldiretti in questa situazione ci guadagnano “solo le grandi multinazionali che hanno già avuto dall’Unione Europea un regalo da 110 milioni di euro grazie allo sconto di 1,24 euro a chilo che è stato concesso con il nuovo contingente agevolato di 35 milioni di chili dalla Tunisia va ad aggiungersi alle attuali 56.700 tonnellate a dazio zero già previste dall’accordo di associazione Ue-Tunisia, portando il totale degli arrivi “agevolati” annuale oltre quota 90mila tonnellate, praticamente pari a tutto l’import in Italia dal Paese africano”. Crollano i prezzi nelle campagne italiane: -43% per cento i pomodori, -35 % il grano duro, -30% le arance (rispetto all’anno scorso)
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LA META’ DELLA SPESA DEGLI ITALIANI E’ ANONIMA
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Cibi con l’indicazione di provenienza rn |
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E quelli senza rn |
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Carne di pollo e derivati rn |
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Salumi rn |
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Carne bovina rn |
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Carne di coniglio rn |
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Frutta e verdura fresche rn |
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Carne trasformata rn |
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Uova rn |
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Frutta e verdura trasformata rn |
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Miele rn |
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Derivati del pomodoro diversi da passata rn |
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Passata di pomodoro rn |
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Formaggi rn |
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Latte fresco rn |
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Derivati dei cereali (pane, pasta) rn |
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Pesce rn |
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Latte a lunga conservazione rn |
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Extravergine di oliva rn |
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Concentrato di pomodoro e sughi pronti rn |
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Riso rn |
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Fonte: Elaborazioni Coldiretti