Un dibattito a più voci sul rilancio dell’Università pubblica, vivace, con proteste di docenti infuriati “contro la retorica della conferenza dei rettori”. Il risultato: un decalogo di proposte per rimettere al centro del dibattito nazionale la formazione accademica al Sud. L’incontro sulla “Primavera dell’Università”, promosso nel Politecnico di Bari, con i vertici dei cinque atenei della Puglia, ha rivelato che la crisi della formazione meridionale, pur drammatica, si combatte solo con modelli di investimento e risorse. Come negli Usa, dove Obama ha rinnovato l’antica versione dello “Stato innovatore”, rilanciando le spese in ricerca in innovazione in settori strategici come le nuove tecnologie e l’economia 2.0. Su questa rotta si è mossa la relazione di Gian Antonio Stella, editorialista del Corriere della Sera, che ha invitato a non demonizzare il pubblico, ma a distinguere tra i dipendenti statali – anche universitari – produttivi e quelli parassitari.
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Alle richieste di maggiori investimenti governativi avanzate all’unisono dai rettori presenti ha risposto la protesta colorata dei “docenti in lotta” che hanno aperto ombrelli nell’Aula magna per salvarsi dal “diluvio di retorica”. Francesco Rota, rappresentante della protesta nonché docente di economia, è intervenuto così: “Siamo stanchi della retorica e non possiamo più fare le nozze coi fichi secchi: viviamo l’inverno più nero che l’università italiana sta affrontando. Bisogna cambiare le regole per contrastare la desertificazione: occorre invertire la dinamica dei finanziamenti che sono tornati a quelli di metà degli anni Novanta. I docenti delle università meridionali vivono una mortificazione quotidiana del loro ruolo”. Per Confindustria Bari Cesare De Palma ha rinnovato la disponibilità dell’associazione a ogni forma di collaborazione: “Siamo sempre disponibili anche sul fronte della formazione per aiutare le università a fornire al territorio figure professionali in linea con le richieste del mercato”. Sono intervenuti anche i parlamentari di opposizione Nuccio Altieri, Luigi d’ambrosia Lettieri e Francesco Paolo Sisto.
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I rettori pugliesi hanno infine sottolineato le difficoltà di andare avanti nel nuovo sistema di finanziamento ad incentivi, “dove lo spostamento di risorse a vantaggio di alcune aree del Paese erode il budget di altre” (Vincenzo Zara, Università del Salento) e dove vige il meccanismo dei punti organico (contingente ministeriale per le assunzioni), definito “un’invenzione” dal rettore di Foggia, Maurizio Ricci. Il padrone di casa, il rettore Eugenio Di Sciascio ha ribadito in conclusione che “La nostra migliore risorsa è la ricerca che produce innovazione tecnologica.
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@waldganger2000