Il referendum sulle trivellazioni? Una resa dei conti interni al Pd, tra il livello nazionale – il governo Renzi – e la struttura regionale, vicina al governatore Michele Emiliano, antagonista del premier. E’ questo il dato che emerge dalla presa di posizione del capogruppo regionale democratico Michele Mazzarano, con l’annuncio di un netto schieramento del partito regionale nella battaglia contro le trivelle.
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Mazzarano usa un approccio enfatico (“Sul referendum del 17 aprile il Pd pugliese c’è e ci mette la faccia”), nega (come potrebbe diversamente?) il conflitto con Renzi e spiega: “questa è la battaglia delle regioni, che impegna i consiglieri regionali di tutte le forze politiche aldilà delle appartenenze e del colore della maglia”. Da qui le motivazioni localistiche da cui emerge ormai la dissonanza tra Pd nazionale e Pd regionale: “Abbiamo deciso – ha puntualizzato – di essere protagonisti della battaglia per il no alle trivelle, votando sì al referendum del 17 aprile, perché ce lo impone la vocazione turistica della nostra terra, la necessità di tutelare il nostro splendido mare e sostenere un preciso modello di sviluppo”. Il consigliere di Massafra ha concluso evocando il successo della mobilitazione per “l’acqua bene comune”, successo ripetibile perché il nodo centrale è “la difesa di un patrimonio che è economia, ma che rappresenta anche un modello di sviluppo sostenibile”.
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Di sicuro, questo endorsement del gruppo regionale dem creerà qualche imbarazzo alla nutrita pattuglia di deputati e senatori pd: dopo aver votato a Roma i provvedimenti del governo Renzi su industria e sviluppo, torneranno in Puglia a chiedere i voti referendari contro lo stesso esecutivo che sostengono in parlamento? Non a caso la commissione parlamentare di vigilanza Rai ha ufficializzato gli spazi per il Pd come forze pro astensionismo…
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@waldganger2000