BARI – Le attese possono raggiungere anche l’ora, sotto pensiline rotte o in alcuni casi inesistenti. La sera prendere un bus significa sperare che non salga qualche baby gang pronta ad importunare autisti e passeggeri. Senza considerare le condizioni in cui si viaggia, su mezzi rotti e sporchi. L’amministrazione comunale ha deciso di avviare un’operazione di risanamento complessiva, che parte dall’acquisto di nuovi pullman per finire all’installazione di telecamere per garantire maggiore sicurezza.
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Aggressioni
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Pugni, schiaffi, pietre contro i vetri, denunce e corse in pronto soccorso. Le aggressioni, verbali e fisiche a autisti, controllori e passeggeri, sono quasi all’ordine del giorno. Tra gli episodi che si raccontano e quelli che si ignorano “perché – dicono gli autisti e i controllori – tanto siamo abituati”, l’insicurezza sui bus, soprattutto su alcune linee (13, 11, 53) e soprattutto in determinati orari (dopo le 21 dalla stazione) rappresenta uno dei problemi principali che l’amministrazione e le forze dell’ordine stanno affrontando. Da un lato con l’installazione di telecamere e di pulsanti di allarme, dall’altro con l’intensificazione dei controlli.
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Stato dei mezzi
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Il parco mezzi dell’Amtab è costituito da 250 pullman. Sulla carta. Perché in realtà i “marcianti” cioè quelli che ipoteticamente possono circolare sono 207. Ipoteticamente perché di questi 207, settanta sono in perenne manutenzione ordinaria e straordinaria. In poche parole a disposizione per i passeggeri ci sono 140 pullman. E se uno solo di questi bus si rompe, salta l’intero equilibrio di orari e fermate. In alcuni casi i ritardi sono cronici e i baresi si sono quasi abituati. Perché quando, su una delle poche paline funzionanti dove si indicano i tempi di attesa, compare l’orario della corsa successiva, allora vuol dire che qualcosa nella macchina non ha funzionato: uno dei 140 pullman è tornato in officina. Anche la pulizia rappresenta una pecca, a cominciare dagli strati di polvere sui finestrini e le portiere. Tanto che l’Amtab sta pensando di istituire nuovamente il servizio di pulizia ai capolinea. Intanto il sindaco Antonio Decaro ha promesso l’arrivo di 50 bus nuovi entro l’anno.
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Le tabelle di marcia
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L’Amtab viene pagata dalla Regione per 10 milioni e 382mila chilometri. Ma l’attuale sistema di trasporto prevede transiti per 11 milioni e 200mila chilometri: la differenza non può essere coperta ed è per questo che in alcuni casi si presentano dei ritardi. L’amministrazione sta progettando una riorganizzazione complessiva del servizio, con una razionalizzazione delle corse: saranno realizzate delle circolari all’interno dei quartieri che si incroceranno con delle direttive che permetteranno di raggiungere altri punti della città.
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Portoghesi
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Il Comune di Bari ha giurato guerra a chi non paga il biglietto. In poco più di due mesi sono state emesse oltre 2500 sanzioni. I risultati si sono visti: basti pensare che a febbraio sono stati venduti quasi 67mila biglietti in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il presidente dell’Amtab, Nicola Marzulli, ha annunciato l’installazione di tornelli e l’obbligo di salita sui mezzi dalla porta anteriore, in maniera tale da fare usare il servizio solo a chi realmente paga il biglietto.
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Costo biglietto
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La prossima settimana saranno varate dalla giunta le modifiche tariffarie. Il biglietto dell’Amtab aumenterà: passerà da 90 centesimi a un euro (quello di corsa semplice) e da un euro a un euro e 20 quello da 75 minuti. Aumenti anche per i ticket giornalieri. Confermate invece le agevolazioni per gli over 65, il cui abbonamento avrà valore annuale. Potranno viaggiare gratuitamente nelle fasce orarie 8.30-12.30 e 15.30-fine servizio. Nell’anno 2015, secondo i dati registrati dall’azienda, in nove mesi (da aprile a dicembre) sono stati 99.468 gli abbonamenti mensili gratuiti, con un relativo incremento dell’utilizzo dei mezzi pubblici e riflessi positivi sulla mobilità cittadina e sulla sicurezza stradale.rn”Sappiamo che, grazie a questa misura – commenta Decaro – tanti cittadini baresi hanno cominciato ad utilizzare l’autobus e oggi scelgono di lasciare definitivamente l’automobile a casa o ai propri figli. Inoltre, abbiamo sostenuto con convinzione che l’abbonamento dovesse essere un diritto per tutti i cittadini che hanno superato i 65 anni di età, indipendentemente dal reddito, perché attraverso questa iniziativa portiamo avanti una politica che incrementa la mobilità urbana, garantendo un minor numero di auto in circolazione e maggiore sicurezza per gli utenti della strada”.
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Assenteismo
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L’anno scorso, almeno fino ad ottobre, le assenze per malattia erano scese dalle 16mila giornate (complessive per tutti i dipendenti) del 2014 alle 11mila del 2015. Ma negli ultimi tre mesi dell’anno si è registrata un’ulteriore impennata facendo attestare le assenze a 13mila giornate. Questo ha spinto l’azienda ad aprire un tavolo di contrattazione con i sindacati per la modifica delle condizioni relative ai premi di produzione. Si è aperta una vertenza che ha portato a tre giornate di sciopero e alla firma da parte del direttore generale Francesco Lucibello di ordini di servizio che prevedono premialità in base alle effettive presenze in azienda. Lo schema è semplice: chi si assenta tra i 6 e gli otto giorni (sempre non continuativi) avrà una decurtazione del 17 per cento, chi raggiungerà gli 11 giorni del 34 per cento, i 14 giorni del 50 per cento e chi supererà i 15 giorni del 100 per cento.