La goleada ricuce, davanti a pochi intimi, i rapporti sfilacciati con la piazza e consente di tenere il ritmo delle prime. I play off sono sempre distanti un punto ma il punteggio tennistico inflitto dal Bari alla Pro Vercelli dimostra che il gruppo è vivo e determinato, con i pregi (offensivi) e i difetti (retroguardia distratta) di una squadra atalenante. In sintesi brilla l’attacco e balla la difesa. Nel mezzo c’è il lavoro del tecnico Camplone e l’evanescenza dei piemontesi che in avvio sono stati padroni del campo. Adesso la doppia trasferta – Novara e Salerno – dirà dove può arrivare l’armata biancorossa.
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La chiave tattica. Maggiore filtro a centrocampo e attacco pop
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L’innesto di Romizi e quello di Defendi (per Valiani frenato da una influenza) hanno irrobustito il centrocampo dando maggiore agio ai punteros di inventare e finalizzare come cantanti pop.
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Punto di forza. I tre giocolieri d’attacco
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Maniero, Rosina e Sansone possono essere devastanti. Se trovano il giusto equilibrio tra condizione e intensità, i tre giocolieri fanno la differenza, con giocate individuali o con scambi che ne esaltano le qualità tecniche
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Punto debole. Sul 3-0 cala la tensione e il Vercelli sogna la rimonta
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La difesa è improvvisata. Donkor resta una mina vagante (ha causato un rigore grottesco) mentre Rada e Tonucci devono trovare la giusta chimica. AL momento non ci sono alternative ma le amnesie della retroguardia hanno consentito alla Pro Vercelli di recuperare due gol, assaporando per un attimo l’aria della rimonta.
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La curiosità. Il precedente tennistico? Risale al 1933
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In B il Bari aveva vinto 6-2 solo il lontano 1933, il 1 novembre, sempre in serie B, contro la Pistoiese: Marchionneschi segnò addirittura quattro reti ai toscani.
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@waldganger2000