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Un caso di stalking al giorno, dilaga la violenza sulle donne

Pubblicato da: Vincenzo Damiani | Mer, 22 Marzo 2023 - 09:02

BARI – Un episodio di stalking al giorno, circa 350 nell’ultimo anno. La violenza, piscologica e fisica, sulle donne aumenta pericolosamente a Bari e nel resto della provincia. A lanciare l’allarme è stato, stamattina, il procuratore capo Giuseppe Volpe durante l’inaugurazione della struttura antiviolenza dell’associazione Giraffa intitolata, non a caso, a Paola Labriola, la psichiatra uccisa da un suo paziente il 4 settembre del 2013 nel centro di salute mentale del rione Libertà. Oggi si è svolta la cerimonia di intitolazione e scopertura della targa nella sede al civico 308 di via Napoli, oltre al procuratore Volpe erano presenti l’avvocata Maria Pia Vigilante, presidente dell’associazione, il marito di Labriola, il medico Vito Calabrese, l’assessora al Welfare, Francesca Bottalico, il presidente dell’Ordine degli avvocati, Giovanni Stefanì, il garante regionale per i diritti dei minori Rosy Paparella, la cugina della vittima, Michela Labriola, e  numerosi collaboratori del centro. L’intitolazione ha coinciso con l’iscrizione del centro, che opera a Bari dal 1999, nel registro regionale dei Cav (centri antiviolenza). “Dedichiamo questa struttura a Paola – dice Maria Pia Vigilante – uccisa in quanto donna e mentre lavorava, come sempre, con dedizione. Dobbiamo avere la sua stessa cura e passione. Ieri la Treccani ha inserito nel vocabolario la parola “femminicidio”, nella aule dei tribunali invece il termine è ancora poco usato”. “Sono molto contento per questa dedica – dice Vito Calabrese, psichiatra come la moglie – sono convinto anche io che Paola è morta in quanto donna, è un caso di femminicidio, sono certo che al suo posto un uomo non sarebbe morto. Ricordo che i giorni precedenti al quel 4 settembre, Paola era molto preoccupata. Sono contento per questa intitolazione perché serve ad educarci al giusto ricordo, non serve nascondere la testa e fare finta di nulla sulla violenza intra famigliare e di genere. Tutte le violenze sulle donne – conclude – si tramutano anche in violenza sui bambini. Il ricordo di Paola è importante anche per il tessuto sociale di Bari”. Il procuratore Volpe ha dichiarato: “Ci tenevo molto ad esserci oggi per lanciare un segnale forte sull’impegno della Procura su questo tema. Abbiamo un pool di 4 magistrati, che ogni giorno si dedica solamente ai casi di violenza in famiglia, su donne e minori. Purtroppo, c’è un dato che ci preoccupa: nell’ultimo anno sono aumentati gli omicidi e i tentati omicidi delle donne, così come sono lievitati gli episodi di stalking”. “L’idea di scegliere il nome di Paola Labriola dà forza e coraggio – dice l’assessora Bottalico – dà coraggio innanzitutto ai tanti operatori sociali che operano con passione nonostante le tante difficoltà”.

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