Ci sono giorni come questo, l’8 marzo, in cui ricevere un fiore mi pone dinanzi ad una consapevolezza diversa dell’essere donna. Sì, è sufficiente un fiore a rallegrarmi in questa giornata e a rallentare la mia corsa quotidiana come imprenditrice, lavoratrice, impegnata nell’amministrare il bene comune. Vivo questa ricorrenza con particolare emozione perché, al di là della retorica, l’8 marzo è una giornata che punta i riflettori sul nostro sfaccettato universo di donne: madri, sorelle, figlie, casalinghe e professioniste in carriera. Tutte bisognose, ancora, di costruire un mondo finalmente paritario, nel quale non ci siano più vittime di violenze domestiche, persecuzioni razziali o di femminicidi, in cui non si parli più di quote rosa ma di valore oggettivo di un/una professionista. Il mio pensiero, oggi, va a tutte quelle donne che hanno subito e vissuto il pregiudizio sulla propria pelle e il mio augurio è che l’8 marzo ci ricordi che siamo parte di una società civile nella quale qualsiasi discriminazione deve essere combattuta e superata.
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Carla Palone, assessore allo Sviluppo Economico del Comune di Bari
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