rn
BARI – L’Usb ha contestato questa mattina il ministro alla Pubblica amministrazione, Marianna Madia, in visita oggi a Bari nel job center dell’ex Manifattura Tabacchi del rione Libertà. “Abbiamo ricordato al ministro – scrive in una nota Luca Puglisi, rappresentante Usb Puglia – che il mondo reale è un altra cosa. Abbiamo replicato alla sua finta riforma della Pubblica amministrazione, rappresentando i problemi veri che vivono tutti i giorni i lavoratori e gli utenti del servizio pubblico. Le abbiamo chiesto se fosse venuta a prendere altri ordini da Confindustria i cui interessi sono l’agenda politica di questo governo. Alla campagna propagandistica facile sul licenziamento degli assenteisti (#licenziatiin48ore) abbiamo contrapposto una visione della Pubblica amministrazione che parte da quelli che invece lavorano, e lo fanno tutti i giorni, per garantire i servizi ai cittadini”. Puglisi poi continua: “Le abbiamo chiesto se non fosse il caso di spendersi perché si abbia una Tac in 48 ore, la liquidazione di una pensione di invalidità in 48 ore, il rimborso delle tasse in 48 ore, la messa in sicurezza delle scuole e degli edifici pubblici in 48 ore, un trasporto pubblico ed efficiente in 48 ore. Ma questi temi non interessano perché la politica neoliberista di questo governo non lo prevede. Prevede invece la privatizzazione dei servizi pubblici, l’arretramento del pubblico sul territorio (ospedali, scuole, Inail, Inps, tribunali), la precarietà diffusa del mercato del lavoro”. L’Usb chiede quindi una politica di investimenti nel settore pubblico, l’assunzione di tutti i precari della pubblica amministrazione, la reinternalizzazione di tutti i servizi pubblici, e il rinnovo dei contratti fermi al 2009. “Inoltre – conclude – va abolita la riforma Brunetta con tutte le sue storture, le sue complicazioni e i suoi restringimenti di libertà e democrazia sindacale come ad esempio con la revisione dei comparti di contrattazione che mira a livellare verso il basso stipendi e condizioni di lavoro di milioni di pubblici dipendenti e ad eliminare quei sindacati conflittuali, come USB, che non accettano di essere complici di Bruxelles, delle banche e di confindustria e di Cgil, Cisl e Uil”. Il sindacato annuncia l’avvio della campagna #FACCIAMOun48. “Noi la rivoluzione vogliamo farla davvero”, conclude Puglisi.