BARI – La giunta regionale guidata da Michele Emiliano ha approvato il piano di riordino ospedaliero e, come previsto, spariscono il Fallacara di Triggiano e il Sarcone di Terlizzi nella provincia di Bari. In tutto sono 8 e non 9 come inizialmente ipotizzato le strutture che chiudono e saranno riconvertiti, ecco l’elenco completo: San Camillo di Mesagne, Melli di San Pietro Vernotico, Umberto I di Fasano, San Marco di Grottaglie, ospedale Caduti di tutte le guerre di Canosa, San Nicola Pellegrino di Trani. Il provvedimento sarà inviato a Roma per la valutazione da parte del ministero della Salute. Il piano prevede cinque ospedali principali, definiti di “secondo livello”: gli Ospedali Riuniti di Foggia, Policlinico di Bari, Santissima Annunziata di Taranto, Perrino di Brindisi, Vito Fazzi di Lecce; poi 11 strutture di “primo livello”: ospedale Masselli di San Severo, Tatarella di Cerignola, Bonomo di Andria, Dimiccoli di Barletta, Di Venere e San Paolo di Bari, ospedale della Murgia di Altamura ospedale civile di Castellaneta, Camberlingo di Francavilla Fontana, Sacro cuore di Gallipoli, Delli Ponti di Scorrano; infine 12 ospedali di “base”: ospedale civile di Manfredonia, Vittorio Emanuele di Bisceglie, Umberto I di Corato, Don Tonino Bello di Molfetta, San Giacomo di Monopoli, Santa Maria degli Angeli di Putignano, Ferrari di Casarano, San Giuseppe di Copertino, Santa Caterina di Galatina, ospedale civile di Ostuni, Giannuzzi di Manduria, Valle d’Itria di Martina Franca. “Buona parte degli ospedali di base – spiega Emiliano – rispetto alla configurazione prevista dal ministero (anestesia, pronto soccorso, medicina, chirurgia, ortopedia) conserveranno le ulteriori discipline che storicamente presidiano il fabbisogno epidemiologico locale”.rnrn“La Giunta – dice il governatore Michele Emiliano al termine della riunione – ha approvato il piano di riordino degli ospedali. Una prima cosa: non ci sono strutture che chiudono, ma ci sono strutture che vengono riconvertite. Abbiamo fatto questa riconversione non per risparmiare danaro, perché la spesa è sempre la stessa, ma per utilizzare bene il personale, le risorse, le strutture ospedaliere e quelle del territorio. Quindi non ci sono stati tagli, di nessun tipo: semplicemente, come si fa in casa, quando c’è scarsità di un elemento, si cerca di concentrare tutte le risorse dove servono, cercando di evitare di sprecarle dove servono meno. E questo è stato fatto. Ci saranno 12 ospedali di base – prosegue – che sono quelli più vicini alle persone. Molti di questi saranno rafforzati e manterranno più specialità e più reparti”. Il numero di posti letto resta invariato, circa 13mila.rnrn
Approvato il piano, chiudono gli ospedali di Triggiano e Terlizzi
Pubblicato da: Vincenzo Damiani | Mer, 22 Marzo 2023 - 08:59
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