Questo quotidiano nasce dal desiderio di raccogliere una sfida: raccontare le storie della città, piccole o grandi che siano, ma preziose perché provengono dalle periferie spesso dimenticate dai grandi media. Intendiamo quei quartieri che – oltre i confini del fortunato quadrato murattiano – devono convivere con illuminazioni scarse, emarginazione e microcriminalità. Parliamo dell’orizzonte quotidiano dei commercianti che ogni mattina non solo devono alzare la saracinesca, ma anche prendere la scopa per pulire il proprio marciapiede. Racconteremo di strade (spesso malmesse) e di chi quelle strade le percorre ogni giorno in cerca di un lavoro, di una possibilità, di un cambio di vita. Ma anche di giustizia e di sicurezza.
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Vogliamo raccontare e costruire assieme a voi la città che deve rappresentarci: una Bari dinamica che oltre alle ambizioni di essere Capitale del Sud, dia segni concreti di riscossa. Entreremo per questo nei “palazzi istituzionali”, scrivendo nero su bianco mancanze o meriti di chi ci governa, senza sconti o preferenze. Non mancherà uno spazio dedicato allo sport. Non solo al calcio e alla squadra della città, ma anche agli altri sport, cosiddetti minori, quelli di cui si parla poco seppur impegnano migliaia di baresi.
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Ci sarà uno spazio dedicato alla cultura (alle tante case editrici del territorio), alle università (Bari ne ha ben due) e agli eventi, al cinema (al Bifest e alle altre raffinate rassegne) e al teatro (non solo il Petruzzelli).
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Consapevoli di quanto internet abbia accorciato le distanze tra lettori e giornalisti, accoglieremo le vostre segnalazioni (verificate) per avvicinare il nostro media alle istanze popolari.
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Quanto saremo obiettivi nel farlo, sarete voi a giudicarlo nel tempo. Di certo definiamo la nostra missione con le parole di Indro Montanelli: “I più benevoli ci definiscono sognatori. I più malevoli, pazzi. Noi ci consideriamo soltanto sensati”.