BARI – A Lanciano per non perdere un nuovo treno per le zone alte della classifica. Il tecnico Andrea Camplone per sminare il terreno abruzzese dovrebbe rivitalizzare la squadra con cinque mosse.
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Blindare la difesa. Tonucci e Di Cesare non bastano per sigillare il reparto se non sono affiancati da terzini attenti nelle scalate di marcatura e nelle chiusure. Cissokho e Di Noia sono le scelte giuste per un approccio prudente e mediato alla trasferta di Lanciano.
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Galvanizzare Zanzara-De Luca. Peppe-gol è il vice-cannoniere della squadra. Se assistito dalla fantasia di Rosina e dalle sponde di Puscas può essere decisivo. Dando una svolta alla stagione del Bari e soprattutto al suo campionato pieno di alti e bassi.
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La scommessa Puscas. Il giovane rumeno ha per due settimane la consapevolezza di essere indispensabile come centravanti e vice Maniero. La chance da titolare deve giocarcela senza indugi. Con la spregiudicatezza connaturata alla sua gioventù. Se continua a vivere in chiaroscuro l’esperienza barese, la prossima stagione gli toccherà cercare casa in Lega Pro.
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Il modulo più aggressivo. Il 4-3-3 di Camplone ha mostrato un gioco finora più fluido che al tempo della gestione Nicola. Ma non basta. L’interpretazione degli schemi dovrebbe essere accompagnata da una maggiore intensità agonistica e da un indispensabile finisco sotto porta.
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Tre punti per i tifosi (assenti). Oltre ventimila spettatori al San Nicola e una presenza (ora mutilata) gioiosa e costante nei settori ospiti in giro per l’Italia. Il divieto di trasferta penalizza una intera tifoseria appassionata, delusa dal ruolino di marcia del nuovo anno. Defendi e compagni devono vincere a Lanciano anche per chi li ha sostenuti, senza indugi, nonostante un rendimento altalenante. I tre punti sono la migliore medicina per guarire il Bari malato delle ultime settimane