Gaetano Benedetto, una vera e propria eccellenze pugliese. Giovane scrittore, nativo di Grumo Appula, sta facendo parlare di sé riscuotendo importanti premi in giro per l’Italia, ad esempio domenica 31 gennaio ha ricevuto il Premio Internazionale per la letteratura nella sezione romanzi editi, svoltosi nella sede dell’Istituto Italiano di Cultura di Napoli, con il romanzo ”La Pazienza dell’esposimetro, FaLvision Editore”.
rnEmozionato? Come è andata la premiazione?rn
Ciao Mario, si emozionato. Ho passato una bella giornata a Napoli che è culminata con la consegna del Premio. Uno di quei giorni che non fanno volume ma che stanno lì e sono indimenticabili. Ho avuto il piacere di confrontarmi con scrittori di tutta Italia, è stato piacevole scambiare sensazioni e parlare della passione comune. Per me è stato importante ricevere il Premio in una delle città più importanti in Italia, è tra le più affascinanti del Meridione.
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Come ha reagito il paese? Immagino che tutti – nonostante la tua notoria riservatezza – abbiano saputo del premio e ti abbiano fatto congratulazioni.
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Grumo Appula è un piccolo centro ma è frequente che un cittadino riceva un Premio. Abbiamo una tradizione consolidata a livello teatrale e cinematografico, ma anche pittorico o musicale. Faccio l’esempio di Sergio Rubini, un regista attore di grande spessore o di suo padre Alberto, raffinato pittore che sovente riceve riconoscimenti a livello nazionale. Certo il fatto che abbia trent’anni ha stupito la cittadina; ho ricevuto parecchi attestati di stima che mi hanno riempito di soddisfazione.
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E’ inutile ripeterti quanto ti stimi. Parlami del tuo ultimo lavoro, ”La pazienza dell’esposimetro”
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E’ un libro ambientato in Puglia. Era importante per me rispettare la geografia della mia Terra e l’importanza dell’età che avevo nel momento in cui ho scritto il libro. C’è la Murgia barese e Bari, c’è la costa frastagliata che si piega verso il Salento. La voglia era quella di fermare nel tempo un momento delle nostre vite di trentenni, forse per rivederle tra qualche anno e confrontarle con quel presente. E’ un momento precario per i rapporti umani, troppo spostati verso una realtà che non esiste. Per questo ho calcato la mano su certi colori e su certe immagini, esaltate attraverso la fotografia dal talento di Valentina D’Erasmo . Non finirò mai di ringraziarla per il suo contributo. Ho voluto sottolineare delle problematiche ma anche l’impossibilità di sfuggire al corso sinuoso degli eventi. Al primato dei sentimenti umani.
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Non ha vinto solo questo premio giusto? Ormai riscuoti più trofei tu del Barcelona!
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Sarebbe divertente applicare la regola del Tiki Taka per muovere le dita sulla tastiera. Comunque a parte queste divagazioni calcistiche e piacevolissime, il libro ha vinto un primo importante Premio nel 2013, arrivando secondo al Concorso Letterario “Building Apulia per scrittori emergenti”, promosso dalla Regione Puglia e nel 2015 è stato finalista alla XVII edizione del Premio Letterario Osservatorio. Poi a inizio 2016 ha ricevuto il Premio di cui parlavamo prima.
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In una regione dove si scrive tanto e bene che giudizio hai sul calo mostruoso ed allarmante della lettura. Nessuno legge più, specie i ragazzini, se non quando gli viene assegnato per compito, dalle scuole.
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Hai ragione, si legge pochissimo. Ed è evidente che sia un male perché la lettura ti aiuta a sviluppare una coscienza critica maggiore, rafforza l’indipendenza individuale verso i pensieri altrui, apre a nuovi modelli e a prospettive inimmaginabili. Forse andrebbero riviste le letture che propone la scuola. Dicevi della Puglia, si è così. C’è una produzione di alto livello sia letteraria che cinematografica. La nostra è una Terra bellissima che ha sedimentato negli anni tutto quello che negli ultimi tempi sta fiorendo.
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Pur schivo e riservato, fai trasparire tutta l’immensa profondità interiore che ti porti dentro e dalla quale tiri fuori libri densi, scorrevoli, delle grandi letture contemporanee. A cosa attingi? Quali sensazioni ti muovono mentre scrivi?
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Mi muove tutto quello che mi circonda. La persona con cui condivido la mia vita, la famiglia e gli amici di lunghe esperienze. Mi nutro del territorio in cui vivo, della bellezza evidente e di certi limiti che basterebbe un po’ di buona volontà per far saltare. Il sale però sono i rapporti umani, il motivo per cui a volte perdiamo le cose a cui teniamo di più, la forza naturale che basa la nostra sopravvivenza e tutto quel che facciamo per risollevarci, poi. Tutto questo cresce dentro, mi determina. Senza dubbio come tutti sono il prodotto di tutte le situazioni che ho vissuto, dei sentimenti e dei paesaggio che ho accumulato negli anni. Come insegna Carver, i giovani scrittori devono scrivere di cose che importano, di ciò che conta.
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Fonti di ispirazione, per l’appunto. Altri autori di riferimento?
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Amo la letteratura contemporanea italiana, quella che va da Niccolò Ammaniti a Sandro Veronesi, da Andrea Camilleri a Francesco Piccolo. Necessariamente non posso dimenticare Nazim Hikmet e Pedro Salinas.
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Il rapporto col tuo territorio e con la Puglia. Nei libri e nella vita di tutti i giorni.
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Amo la Puglia e poi odio la Puglia. La amo perché è la regione più bella del mondo. E la odio perché ha la capacità di perdersi e distruggersi rapidamente e ostinatamente. Non ne potrei mai fare a meno.
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Io e te abbiamo condiviso il palco spesso e volentieri nelle presentazioni istituzionali letterarie o poetiche, nelle interviste ecc ecc, non so tu, ma io ogni volta mi son spaccato dalle risate, come coppia funzioniamo alla grande… ci mettiamo in lista per essere riconosciuti coppia di fatto? Tralasciando gli scherzi, stai lavorando su nuovi lavori vero? puoi dirci nulla?
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Quando l’Italia finalmente potrà garantire gli stessi diritti a tutte le coppi di ogni genere, potremo anche pensarci! Per quanto riguarda i nuovi lavori, sto lavorando a un noir e sto pensando a una storia cui tengo a cuore, però di questa non vorrei parlare perché sta crescendo pian piano in una bolla di sapone.