BARI – Girava armato con una pistola pronta a far fuoco. Così lo hanno fermato nel pomeriggio di ieri i carabinieri della compagnia di Bari Centro: si tratta del 26enne Alessandro Lovreglio, nipote del boss Savinuccio Parisi. L’arresto arriva in un momento delicato dopo i recente agguati: si è riaperta la guerra tra i clan e quindi gli esponenti stanno girando tutti armati. Lovreglio è stato trovato in possesso di una pistola semi-automatica calibro 9×21, con matricola abrasa, completa di caricatore con dodici cartucce. Il giovane è stato sorpreso mentre usciva da un piccolo appartamento del quartiere Japigia, storica roccaforte del clan Parisi e il suo atteggiamento, alla vista della pattuglia, ha fin da subito insospettito i miliari. Fermato e perquisito, i carabinieri lo hanno disarmato.
rn
E’ scattata la perquisizione a casa: sono stati trovati cinque grammi, tra hashish e marijuana e un bilancino di precisione. Il giovane, con precedenti penali per spaccio di sostanze stupefacenti, è figlio di Battista Lovreglio, elemento di spicco del clan Parisi e braccio destro di Savinuccio. L’arresto dei carabinieri arriva peraltro a poca distanza di tempo dalla scarcerazione del boss di Japigia ed è frutto della costante pressione investigativa esercitata sui clan malavitosi cittadini, anche a seguito delle recenti sparatorie, di cui una sfociata, domenica sera, nell’uccisione di Gianluca Corallo nel quartiere San Pio di Bari. Gli investigatori si concentrano ora sul perché il giovane portasse con sé la pistola, che, con tutta probabilità, era pronta a far fuoco. L’arma, sequestrata, verrà sottoposta ad accertamenti tecnico-balistici da parte della sezione investigazioni scientifiche dei carabinieri, per capire se ci sono corrispondenze con le ultime sparatorie.
rn