BARI – “Non capiamo quale sarà il nostro destino”. Comincia così la lettera che i migranti della tendopoli dell’ex Set di via Brigata Regina hanno inviato al sindaco Antonio Decaro e all’assessore al Welfare, Francesca Bottalico. Denunciano le condizioni in cui vivono da oltre 450 giorni e chiedono un incontro al primo cittadino per capire quale sarà la loro futura sistemazione: l’amministrazione ha intenzione di sistemare i container per il campo di seconda accoglienza in via Portoghese nella zona dello stadio della Vittoria, ma prima deve provvedere alla bonifica dell’area, al momento una discarica a cielo aperto. Per questo Bottalico ha proposto ai migranti di trasferirsi, ancora momentaneamente, in un dormitorio a Palese. “Rigettiamo questa opzione – scrivono ancora – perché sarebbe un netto passo indietro rispetto al lungo percorso intrapreso per la rivendicazione del diritto ad una casa e alla nostra dignità”. I migranti hanno quindi chiesto un incontro con il Comune. E propongono di utilizzare il milione e 600 mila euro che il Comune spenderà per l’allestimento del campo dei container, per recuperare un immobile pubblico dove poter vivere.
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In caso di mancate risposte i migranti sono pronti nuovamente a scendere in strada e a protestare davanti al Palazzo di città.
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Intanto la ripartizione Ambiente ha emanato un’ordinanza con la quale obbliga i proprietari del suolo privato tra via Caracciolo e via Portoghese a ripulire la zona. Dopo la denuncia del centrodestra in Consiglio comunale e un sopralluogo dei vigili urbani è stata riscontrata la presenza di rifiuti, sacchi della spazzatura, bottiglie di vetro e anche di una canna fumaria in cemento amianto. I proprietari dovranno provvedere entro un mese anche alla messa in sicurezza dei ruderi, ora occupati da rom e senzatetto. In caso di mancata risposta da parte dei privati, il Comune procederà in danno.
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