Se Atene piange, Sparta non ride: evapora nel consiglio comunale di Bari Forza Italia. E, come per una fatalità, anche Sinistra e libertà, il partito dell’ex governatore Nichi Vendola. Della crisi della sinistra abbiamo parlato con Alessio Viola, scrittore del romanzo cult “Dove comincia la notte” (Rizzoli) ed editorialista del Corriere del Mezzogiorno.
rn
Viola, che succede nel partito di Vendola?
rn
“Di Sel non parlo. Per evidenti motivi affettivi”.
rn
Allora allarghiamo il campo. Perché non c’è più la sinistra nel consiglio comunale di Bari, dopo l’adesione al Pd dell’ex sellino Pierluigi Introna?
rn
“Si è persa l’occasione, quando c’era il vento in poppa, di creare un partito organizzato a Bari. L’errore è stato questo: non realizzare la strutturazione di un’intera area politica”.
rn
E’ così difficile costruire e far vivere un partito?
rn
“I partiti richiedono tempo e regole, votazioni interne, un tesoriere, un segretario organizzativo, un responsabile culturale…”.
rn
Sul territorio cosa resta?
rn
“Poco. Le associazioni più forti si sono spente per troppe nomine e così non è rimasto nessuno… ma c’è un altro nodo cruciale”.
rn
Quale?
rn
“E’ venuta meno la presenza politica, praticata attraverso l’impegno sociale. Se non hai uno sguardo diretto sugli asili, sulle scuole, sui giardini, sul mondo dei quartieri non potrai mai riuscire ad interpretare le esigenze del territorio. Se non conosci nulla, non sarai mai protagonista nei processi politici e sociali”.
rn
Soluzioni?
rn
“Superare l’idea di partito liquido e attualizzare le forme della politica del novecento, tornando ad essere lì dove ci sono i movimenti e le istanze di cambiamento”.