BARI – La crisi di Forza Italia approda in Consiglio comunale. E scoppia la polemica all’interno dell’opposizione. A scatenarla Impegno civile e Cinque stelle. Tutto parte da una semplice presa d’atto: la costituzione del gruppo Area popolare Ncd (composto da Romeo Ranieri, Michele Picaro – ex Fi – e Livio Sisto -ex schittulliano poi aderente a sud al centro). Picaro, appena lasciata Forza Italia, assicura la sua appartenenza all’opposizione. Da qui la replica di Giuseppe Carrieri di Impegno civile e Sabino Mangano dei Cinque Stelle. “Ho portato in aula una foto di Tatarella e oggi voglio ricordare anche Di Crollalanza – spiega Carrieri – due grandi esponenti del centrodestra barese e non solo. E’ importante ricordare queste due persone che hanno frequentato questa aula, per rimarcare l’importanza del fare opposizione. La città di Bari ha bisogno di un’opposizione seria e spero che questi cambiamenti politici non demoliscano l’importanza della minoranza”. Segue Mangano. “I candidati dei Cinque stelle sottoscrivono un patto che se cambiano casacca devono pagare una penale di 150mila euro – commenta Mangano – Se non si condivide un pensiero politico si lascia spazio ad altri. Questa si chiama coerenza politica”. Secca la replica di Irma Melini, che ha annunciato la sua scelta di abbandonare Forza Italia insieme a Pasquale Finocchio e Fabio Romito, mettendo quindi fine a qualsiasi rappresentanza del partito in Consiglio comunale. “Per noi è un momento molto triste – ha spiegato in aula – Forza Italia ha fallito dopo 21 anni a causa di uomini che devono imparare meglio a fare politica. La differenza nell’impegno in una città non la fa la maglia ma la fanno i combattenti”.
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Fibrillazioni anche nel centrosinistra, in particolare nel partito di Realtà Italia. Il presidente del movimento, Giacomo Olivieri, ha sospeso il consigliere comunale Giuseppe Di Giorgio, inviandogli una comunicazione. “Con la presente – si legge – sono a comunicarle che, mio malgrado, non fa più parte del movimento politico Realtà Italia, pertanto la invito a non frequentare più le stanze del gruppo consigliare né a fregiarsi del simbolo del movimento politico”. “Noi siamo un partito sempre al lavoro – spiega Olivieri – e ultimamente Di Giorgio non ha partecipato molto alle nostre riunioni. Ne ho quindi deciso la sospensione, per avviare una riflessione”.