BARI – La moglie di Gianluca Corallo, il sorvegliato speciale legato al clan Strisciuglio ucciso a San Pio, è sfuggita all’agguato per una pura casualità. I due coniugi, infatti, erano andati a fare la spesa in un ipermercato ed erano tornati a casa qualche minuto prima delle 18.40. La donna ha raggiunto l’abitazione, mentre la vittima designata si è attardata per prendere le ultime buste dal portabagagli. È stato in quel momento che i sicari l’hanno freddo con due colpi alla testa. Per tutta la notte i carabinieri hanno eseguito perquisizioni in appartamenti di altri pregiudicati dei rioni San Pio, Ceglie, Carbonara, Libertà e San Paolo. Sono stati ascoltati anche i parenti e amici di Corallo per ricostruire gli ultimi giorni.
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Gli investigatori stanno anche acquisendo i filmati delle telecamere di sorveglianza installate nella zona dell’omicidio. Intanto, sempre nella tarda serata di domenica un’auto con a bordo due pregiudicati, che avevano cercato di forzare un posto di blocco, è stata fermata dai carabinieri in via Tommaso Fiore, nel quartiere Libertà, dopo un lungo inseguimento. I militari hanno dovuto sparare ai pneumatici dell’auto, una Yaris. I due sono stati portati poi in caserma e interrogati. L’episodio non avrebbe alcun collegamento con l’agguato.
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rnL’omicidio – E’ stata un’esecuzione, ucciso con due colpi alla nuca esplosi da pochissimi centimetri di distanza. Non ha avuto scampo il 32enne Gianluca Corallo, sorvegliato speciale, considerato dagli investigatori vicino al clan Strisciuglio. Il ragazzo è stato ammazzato intorno alle 18,40 di domenica 7 febbraio, secondo una prima ricostruzione dei carabinieri del nucleo investigativo e della compagnia San Paolo la vittima è stata avvicinata e raggiunta da almeno due sicari in via della Sincerità. Due i proiettili che i killer hanno esploso, colpendo il 32enne in pieno volto. Inutile la corsa in ospedale, per Gianluca Corallo non c’è stato nulla da fare. L’omicidio potrebbe essere legato a quanto accaduto una ventina di giorni fa all’interno del carcere barese, quando una mega rissa coinvolse 20 detenuti di due clan una volta alleati (Strisciuglio e Montani-Misceo-Telegrafo) e due persone finirono in ospedale in gravissime condizioni, tra di loro anche un pezzo da 90 della criminalità organizzata. In città si sono ormai rotti definitivamente i fragili equilibri tra le cosche mafiose, in particolare la tensione è alta nei quartieri San Paolo, Libertà, Carbonara, Fesca e San Girolamo.