Com’è cominciato il tuo percorso professionale?
Il mio percorso è iniziato come un giovane sognatore, che decide di poter e voler fare quello che al momento, anche se un po’ per scelta e con un pizzico di immaturità, ha un senso: “Da grande voglio fare il cuoco!” (perché la parola Chef mal utilizzata al giorno d’oggi, non la conoscevo). Allora a 17 anni, mi sono messo nel treno, ho fatto 16 ore di viaggio e sono arrivato a Campitello di Fassa, un paesino nelle Dolomiti, dove ancora oggi parte del mio cuore è presente.
Da chi trai ispirazione?
Esempi di vita in cucina e professionalità sono stati altri due Talenti pugliesi Antonio Bufi e Donato Cangelli, quando lavoravo a Venezia. Loro mi hanno dato un esempio Unico di come si sta in cucina e di come si cucina con passione. Esempi che oggi non sono più trasmessi ai ragazzi. Si è perso il senso del rispetto. Come dice Cannavacciuolo “Pure tu vuoi fare il cuoco”. È vero anche che nel mio percorso professionale ho avuto la fortuna di lavorare con grandi Chef come Moreno Cedroni, Guido Havercock ed Enrico Crippa. Sino alla mia ultima esperienza come stagista nel Celler de Can Roca. Penso di essere un persona molto fortunata!
Dove sei e cosa fai in questo momento?
Al momento sono a Lussemburgo, lavoro in un ristorante stellato Michelin. Ristorante Mosconi. Sono quasi 5 anni che sono qui, sono arrivato per fare un esperienza “rapida” per apprendere un altro idioma ed invece eccomi ancora qui, e tra 5 anni mi vedo ancora qui, in questo splendido ristorante con la speranza di poter seguire il percorso del mio chef Ilario Mosconi. Sarebbe un sogno poter continuare a lavorare insieme e crescere.
Cosa ne pensi della Puglia?
La Puglia. Quando penso alla Puglia penso a mia madre. Se chiudo gli occhi mi sembra di vederla li in ogni istante. Madre come una terra, la Puglia che non ha da invidiare niente a nessuno, la Puglia è una regione eccezionale, se la guardo con gli occhi di un cuoco è il paese dei balocchi come per Pinocchio. La Puglia è ricca in tutto. Grano, olio, pesce, le carote di Polignano un prodotto unico. Le cime di rapa, la regina delle verdure. Gli immensi alberi di mandorle. Potrei dilungarmi ancora per molto, se la guardo con gli occhi di un ragazzo invece che è stato “costretto” a stare lontano, ad essere sincero la guardo con rammarico perché costretto a lasciare questa terra unica, solare e gioiosa. Questa terra Madre, la Puglia, ha come Madre il filo conduttore del mio pensiero. Per questo è sempre Viva nel mio cuore. Come un figlio sarà per sempre legato a sua Madre.
Com’é stata la tua esperienza professionale in Puglia?
La mia esperienza lavorativa in Puglia non è stata troppo esaltante dal punto di vista professionale. Quando andavo ancora a scuola a lavorare per la maggior parte del tempo come extra in vari ristoranti. Ero tornato dopo la mia parentesi a Venezia. Volevo tornare a casa, stare vicino alla mia famiglia (anche perché ero in un periodo complicato ed avevo bisogno di persone importanti come i miei amici), ed ero anche motivato dal fatto che qui avrei ritrovato uno dei miei due maestri di vita in cucina. Donato Cangelli ed Antonio Bufi prima per un’ altra piccolissima parentesi in Basilicata. Purtroppo quello che ci era stato promesso non è stato mantenuto. Ed allora sono stato costretto a cercare qualcosa ancora una volta lontano dalla Puglia.
Come mai te ne sei andato?
Ecco il motivo principale per il quale sono andato via. Cercavo una crescita professionale migliore, ed è quello che dico ai ragazzi che vogliono crescere professionalmente e nella vita. Bisogna fare grandi sacrifici nella vita ed uno di questi può essere anche quello di lasciare Vostra “madre”… La Puglia ...Diciamo che ho sempre cercato io un lavoro importante, come è stato il caso di Lussemburgo, conoscevo gente che mi aveva parlato bene del ristorante, era un posto serio. Ed ho voluto provare. Al principio è stato molto complicato, ma ormai sono pienamente integrato al sistema e al Lussemburgo. La mia vita è qui adesso!
Vorresti tornare in Puglia?
Non lo so non credo. Lo dico a malincuore. Ma professionalmente per il percorso gastronomico che ho scelto, vedo che la gente non è ancora predisposta mentalmente. Diciamo così, questo è un peccato.
Quali grosse differenze di stile di vita trovi tra la Puglia e il luogo dove lavori ora?
Devo dire che c’è un una piccola Puglia a Lussemburgo, molti pugliesi vivono e lavorano qui. Questo fa si che il distacco sia meno tragico, anche dal punto di vista professionale abbiamo in particolare un carissimo amico che settimanalmente porta nella nostra cucina prodotti Pugliesi. La realtà più tragica è la mancanza del sole e del mare. Quello è una grandissima mancanza e differenza di stile di vita. Ti ci devi abituare, non è semplice, sicuramente ancora oggi non lo sono! Ma come dicono qui, ça va aller!
Ovviamente si sente la mancanza delle mie radici, della mia famiglia. Mi manca passare la domenica a casa con mia madre in cucina. Lo stile di vita di noi meridionali è totalmente diverso, il sorriso è una costante che ci distingue. La Puglia è ricca ed io sono fiero della sua ricchezza, la proteggo e la difendo nel mio piccolo anche da lontano. Evviva la Pugliaaaaa!