BARI – E’ tutto nel gesto tecnico del bomber abruzzese Lapadula: tre minuti dopo il novantesimo sbertuccia il portiere del Bari Guarna con un mezzo scavetto, un pallonetto irridente che fissa il 3 a 1 finale. I pugliesi, seppure ben ordinati dal tecnico Camplone, devono archiviare a Pescara – contro una diretta concorrente che porta a sette lunghezze il vantaggio in classifica, blindando il terzo posto – le ambizioni di promozione diretta in serie A.
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Troppo forte il Pescara? Nel primo tempo senza dubbio sì (c’è il vantaggio di Lapadula per una ingenuità di Donkor che lo tiene in gioco), nella ripresa l’orgoglio e l’esperienza hanno riaperto i giochi, ma solo temporaneamente. Il pari di De Luca è una perla di intelligenza, ma poi Maniero con una ciabattata sul portiere ha vanificato la possibilità di concretizzare il sorpasso. L’uno-due di Caprari e il colpo del ko di Lapadula hanno certificato la maggiore vivacità e concretezza dell’undici di Oddo.
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Tutto perduto? No. Ci sono i play off e la sfida con il Crotone venerdì sera al San Nicola. Ma la strada per la promozione in serie A è in salita.
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Da segnalare – infine – i disordini nel settore ospiti occupato dai tifosi del Bari: amaro il bilancio con cinque feriti tra i pugliesi e un agente in ospedale. Arriveranno provvedimenti restrittivi e divieti per le prossime trasferte dei sostenitori biancorossi.