BARI – Un kit per dire no al fumo, troppo diffuso tra i bambini e gli adolescenti. Si chiama “Questa non me la fumo” ed è la campagna di informazione e sensibilizzazione, rivolta alle classi quarte e quinte delle elementari cittadine, promossa dall’istituto oncologico “Giovanni Paolo II” in collaborazione con il Comune di Bari e l’Ufficio scolastico regionale.
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In Italia, secondo dati Istat, la prima sigaretta si fuma a 11 anni e a 13 chi ha cominciato così presto consuma in media 14 sigarette al giorno. Tra i ragazzi di 15 anni uno su cinque è tabagista. Ed è per invertire questa tendenza che l’amministrazione comunale ha deciso di avviare una campagna di sensibilizzazione. Il progetto, che ha ricevuto il patrocinio dell’Istituto superiore di Sanità ed è stato ideato da Walce onlus (Women Against Lung Cancer in Europe), è già operativo anche in altre regioni italiane. I kit (scatole/gioco con colori e messaggi vari) saranno distribuiti gratuitamente e veicolati con il supporto di medici e psicologi che seguiranno le varie fasi dell’iniziativa, interfacciandosi con gli alunni, i loro insegnanti e i genitori. La scatola/gioco oltre a essere un contenitore di materiali informativi, è progettata in modo da essere riutilizzata, una volta svuotata, come plancia di un gioco da tavolo didattico, interattivo e divertente. Le scuole che fin qui hanno aderito al progetto sono: XVI Circolo didattico, Re David, Tauro, Balilla-Imbriani, Manzoni-Lucarelli, Peroni-Levi, Garibaldi, Umberto I-San Nicola, Zingarelli, Aristide Gabelli, Japigia II, Quasimodo-Melo, De Amicis-Laterza, Massari-Galilei, XVII Circolo didattico.
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“Siamo molto soddisfatti di questa iniziativa – ha dichiarato l’assessore alle Politiche educative e giovanili Paola Romano – che vede il Comune di Bari al fianco dell’Istituto oncologico Giovanni Paolo II per fare prevenzione tra i più piccoli, educandoli a stili di vita sani. Questa non me la fumo ci consentirà di svolgere un’attività di prevenzione intelligente tra i banchi di scuola e di valutare, nel tempo, come una conoscenza preventiva incida sui comportamenti dei ragazzi coinvolti. Ad oggi sono quindici le scuole primarie che hanno già aderito al progetto e altre se ne stanno aggiungendo“. “Questa iniziativa – ha commentato Domenico Galetta, medico oncologo del Giovani Paolo II e coordinatore del progetto – non produrrà risultati nell’immediato ma sarà capace di incidere positivamente su un necessario cambiamento degli stili di vita collettivi. Il nostro tentativo, attraverso questa campagna, è quello di catturare l’interesse dei bambini degli ultimi due anni della scuola elementare perché costruiscano dentro di sé gli anticorpi che li proteggano per tempo dalla tentazione del fumo”.rn