Una scuola di magia nascosta agli occhi dei non adepti, un passaggio segreto che conduce a un’altra dimensione e un protagonista emarginato alla ricerca di un riscatto. No, non si parla di un nuovo progetto dell’universo di Harry Potter, né – tantomeno – di uno spin-off de Le Cronache di Narnia ma di una serie Tv, distribuita in Italia esclusivamente da Tim Vision e proiettata in anteprima nazionale al Napoli Comicon 2017. The Magicians, tratta dal romanzo di Lev Grossman, è la storia di Quentin Coldwater (Jason Ralph), un neolaureato confuso, che soffoca la sua “diversità” nella lettura di romanzi fantasy e negli psicofarmaci. Presto – in effetti già nella puntata pilota – Coldwater troverà una risposta al suo tormento, dopo l’accettazione in un prestigioso corso post-laurea nel Brakebills College for Magical Pedagogy, nella fantastica località di Fillory, giusto al di là di un vecchio orologio a pendolo.
Così Quentin passa dalla condizione disperata di nerd, relegato in un’eterna friend-zone da parte di Julia Wicker (Stella Maeve), la fidanzata del suo migliore amico, a quella di aspirante genio della magia, dotato di un innato talento e – sorpresa delle sorprese – di un marchio che lo rende speciale. Definito da molta critica, l'”Harry Potter Dark”, The Magicians ricorda effettivamente il prodigioso maghetto della Rowling, proiettato in una dimensione più adulta. Sin dalla prima puntata, sembrano già chiare quelle che saranno le dinamiche della storia: chi sono gli alleati del protagonista, chi i suoi nemici, chi lo tradirà e chi lo tirerà fuori dai guai. Probabilmente si pecca di presunzione, cercando di stabilire a priori gli sviluppi partendo solo dai primi 45 minuti: purtroppo, però, c’è una tale concentrazione di situazioni già viste, da non lasciare molta speranza a noi, che entriamo a Fillory. A partire dal protagonista, Quentin, fino ad arrivare alla scontrosa e diligente secchiona della scuola Alice Quinn (Gemma Donati) (vi ricorda nessuno?), passando – ovviamente – per il tremendo antagonista, un mago cattivo che minaccia la vita di esseri magici e non.
Gli sceneggiatori dovrebbero sapere che la differenza tra un trucco di bassa qualità e una vera magia sta in quel qualcosa in più che trascende il semplice combinarsi di azioni e ingredienti: in The Magicians c’è l’ambientazione college, c’è il sesso, c’è la magia, ma – oltre questo – c’è davvero poco. Unico brivido concesso allo spettatore, un minimo di violenza splatter (giusto un pizzico), che potrebbe – forse – smuoverlo dalla poltrona. Il pubblico, anche quello dei giovani adulti a cui dovrebbe essere destinata la serie, è oramai abituato a serie di ben altro livello e chi propone prodotti nuovi (o quasi, la serie è stata distribuita in America tra il 2015 e il 2016 e sta già preparando una seconda stagione) dovrebbe tenerlo a mente.