BARI – Pochi immatricolati e professori. Chiude il corso di laurea di Ingegneria edile – Architettura del Politecnico. Lo ha deliberato il senato accademico prima e il cda dopo, tra le proteste e il voto contrario degli studenti.
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Da tempo si paventava l’ipotesi di chiudere il corso, tanto che il rettore del Politecnico, Eugenio Di Sciascio, aveva istituito una commissione per valutare gli scenari possibili. Due erano state le conclusioni: chiudere o istituire una task force per rilanciarlo. Si è optato per la prima.
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” Prendo atto delle criticità del corso – denuncia Gabriella Di Blasio, rappresentante degli studenti per Aup, Azione Universitaria Politecnico – in particolare del calo di immatricolati e delle poche risorse a disposizione, ma sottolineo la validità di un corso magistrale a ciclo unico riconosciuto a livello europeo. La situazione attuale è frutto di anni di caos e di gestione fallimentare di tutto il Politecnico. Il corso è stato lasciato allo sbaraglio. Per quanto riguarda i numeri degli immatricolati (46 quest’anno), il calo è dovuto ad una crisi nazionale del settore dell’edilizia, ma vanno anche valutati i fattori locali: l’orientamento svolto negli ultimi anni è stato poco efficace in riferimento al corso in Ingegneria Edile Architettura, a questo si aggiungono la citata gestione caotica del corso e le difficoltà degli studenti a portare avanti il proprio percorso per tutta la serie di problematiche più volte sollevate sia in ambito dipartimentale che in senato accademico”. Scettici anche i ragazzi di Link. “La nostra voce non è stata ascoltata”. Le associazioni avevano infatti chiesto di rinviare l’eventuale chiusura al 2017, per cercare alternative.