Da ente modello di efficienza con la gestione di Alba Sasso e struttura al centro di interrogazioni politiche per diradare le nebbie scaturite dagli atti del nuovo presidente Alessandro Cataldo: ecco il caso dell’Adisu, oggetto di una richiesta di delucidazioni (a risposta scritta) presentata dal consigliere di Noi a Sinistra Guglielmo Minervini.
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“Per fare luce sugli ultimi sviluppi amministrativi Il Governo regionale al fine di sapere se non ritenga opportuno: invitare il Presidente di ADISU ad annullare, in autotutela, l’Atto di indirizzo citato, in quanto illegittimo sotto molteplici aspetti per le motivazioni suesposte; richiamare il Presidente stesso alla più stretta osservanza delle norme regionali vigenti in materia”: così si conclude il dettagliato documento del consigliere nel quale si chiedono lumi in merito “all’accentramento dei servizi erogati dall’Agenzia Regionale per il Diritto allo Studio Universitario”.
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Per Minervini i provvedimenti del presidente Cataldo non sarebbe sostenuti dalle necessarie “ragioni di urgenza” e in particolare bisognerebbe ritirare “il sostanziale accorpamento, in un unico Settore di livello dirigenziale, di tutti quelli attualmente decentrati sul territorio”, privati di autonomia. Il consigliere di Molfetta, infine, rileva che “questa situazione sta generando grande preoccupazione nella popolazione studentesca delle Università e delle Istituzioni di Alta Formazione presenti nella Regione, e contesta il “processo di accentramento nella materia del Diritto allo Studio”, definendolo “anacronistico, in una fase in cui la cittadinanza attiva chiede alle Istituzioni maggiore inclusione e maggiore partecipazione ai processi decisionali”.
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Tocca ora al governatore Emiliano sbrogliare la matassa, perché il diritto allo studio in Puglia equivale, nei fatti, al diritto al futuro.
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@waldganger2000