BARI – Con un investimento di 33 milioni di euro sarà riaperto il 31 ottobre 2018, dopo 15 anni, il palazzo dell’ex Manifattura Tabacchi nel cuore del quartiere Libertà di Bari. L’edificio ospiterà sei istituti del Cnr con 650 ricercatori. Il progetto nasce da una collaborazione fra gli enti proprietari dell’immobile, Comune di Bari, Stato e Università, con Cnr, Invimit (che è la società di investimenti immobiliari del ministero dell’Economia) e Inail, l’ente finanziatore.rn”Questo Paese ha bisogno di ricerca per competere nel mondo – ha detto il presidente nazionale del Cnr, Luigi Nicolais – e la Puglia ha dimostrato di saper competere, accelerare i cambiamenti e interpretare il ruolo del Sud in un sistema che si sta trasformando, e le università rappresentano il cuore pulsante di questa trasformazione”. Presenti all’illustrazione del progetto, il governatore Michele Emiliano, il sindaco Antonio Decaro e il rettore dell’Università di Bari, Antonio Uricchio. “In questo posto – ex Manifattura – ha aggiunto Emiliano – sono venuto tante volte da magistrato per svolgere le udienze dei maxi processi alla mafia, per le quali c’era bisogno di aule che contenessero centinaia di persone. Dopo tanti anni di lavoro comune, constatare che luoghi inevitabilmente segnati da un imprinting negativo hanno cambiato totalmente immagine e prospettiva, restituisce il senso di tante fatiche e del fare politica”.
Emiliano ha infine sottolineato che la squadra in Puglia può contare su 258 sindaci, ricercatori, accademia, università a servizio della comunità, “Sempre pronti – ha detto – a rilanciare e a trasformare minacce in opportunità, nonostante gli ostacoli che specie al Sud le Università trovano. Siamo determinati a dare il nostro contributo al Paese”. “La Manifattura dei Tabacchi – ha continuato Decaro – è da sempre un simbolo di produttività. Abbiamo sempre avuto progetti molto ambiziosi per questo luogo e, anche quando nessuno ci credeva, noi abbiamo continuato a lavorare. Stiamo investendo su Porta Futuro 1 e 2 e sull’intera riqualificazione fisica e sociale della manifattura e del quartiere, che alla fine di questo percorso vogliamo abbia un volto nuovo. Abbiamo già iniziato da tempo con la pedonalizzazione di piazza Redentore e la nuova Biblioteca don Bosco, e negli stessi locali dell’istituto si sta concretizzando la possibilità di aprire un ostello della gioventù e la bellissima sala cinematografica del Redentore”.