BARI – Il taglio di 17 pini (ai quali se ne aggiungeranno altri 20) per fare spazio alla costruzione di due rotatorie ha mandato su tutte le furie i residenti di Japigia. Oggi sono cominciati i lavori in via Caldarola, in corrispondenza di via Magna Grecia e via Salapia, ma quando gli operai hanno iniziato a tagliare gli alberi, i cittadini hanno perso la pazienza.
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Il progetto risale al 2013 e servirà, secondo il Comune di Bari, a ridurre notevolmente la pericolosità di una strada ad alto scorrimento come via Caldarola, vista anche la vicinanza con la parrocchia Resurrezione e con diverse attività commerciali. Saranno anche eliminati i semafori. I lavori hanno un costo di circa un milione di euro, di cui 600 mila provenienti dalle casse comunali e 400 mila dal piano nazionale di sicurezza stradale.
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“È vero – racconta il vicepresidente del I Municipio Lorenzo Leonetti – oggi stiamo pagando un grosso prezzo, stiamo rinunciando a numerosi alberi. Viste le dimensioni e le tipologie delle piante non è stato possibile realizzare il reimpianto. Il progetto mi rincuora per il fatto che questi pini saranno rimpiazzati da un numero pari al doppio dei pini eliminati (con tipologia di piante differenti dai pini). Il quartiere di Japigia, inoltre, verrà presto ripagato con un grosso polmone verde grazie alla realizzazione del giardino pubblico previsto nel pirp che sarà collocato tra via Troisi e via Suglia”.
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Pronta la replica dell’assessore ai Lavori pubblici, Giuseppe Galasso: “Per questioni di sicurezza questa mattina abbiamo dovuto eliminare 17 pini (intersezione via Salapia) e altri 20 saranno tolti nei prossimi mesi (intersezione su via magna Grecia), inoltre questo tipo di albero purtroppo non ha possibilità di sopravvivere se reimpiantato ma l’intervento è necessario per assicurare la geometria stradale all’intersezione delle rotatorie. Va considerato anche che, all’epoca della piantumazione – spiega l’assessore – non è stato stimato che i pini, a causa delle loro radici superficiali, tendono a spaccare l’asfalto, creando enormi pericoli per automobili, ciclomotori e biciclette. In passato siamo stati costretti ad intervenire più volte per riparare i danni causati sulle strade, con costi elevati per l’amministrazione. All’interno del progetto però siamo riusciti a salvarne 58, ma soprattutto abbiamo previsto la piantumazione di 80 lecci, alberi di pregio le cui radici, le cui radici crescendo in maniera più profonda, sono compatibili con l’asfalto delle strade, quindi non creano problemi di sicurezza”.