E’ svolta nelle indagini sulla morte di Francesco Vitale, avvenuta il giorno 22 febbraio in via Pescaglia, nel quartiere Magliana. I carabinieri del Nucleo Investigativo di Roma hanno arrestato un 37enne italiano, dando esecuzione ad un decreto di fermo del pm della Procura della Repubblica di Roma, perché gravemente indiziato del reato di sequestro di persona a scopo di estorsione con l’aggravante del decesso della vittima.
Vitale precipitò da un’altezza di 15 metri e morì prima dell’arrivo dei soccorsi. Quello stesso giorno, alla Questura di Bari, il fratello Claudio aveva denunciato la sua scomparsa. Vitale viveva nel capoluogo pugliese con la compagna Martina e il loro piccolo figlio. Ad accompagnarlo a Roma in auto per un appuntamento sarebbe stata proprio la sua compagna.
Secondo quanto accertato il sequestro di persona sarebbe legato a dissidi legati a motivi economici, forse un debito che la vittima aveva contratto. Al vaglio degli inquirenti ci sono anche altre posizioni. Chi indaga deve, inoltre, accertare se la morte di Vitale, precipitato dal palazzo, si avvenuta nel tentativo di fuggire. Le indagini dei Carabinieri di via In Selci proseguono circa la dinamica dei fatti che hanno portato alla morte dell’uomo, ancora da chiarire.
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