Una denuncia amara: una donna residente nel Barese ha ricevuto solo il 16 novembre scorso una lettera dell’ASL di Bari che la invitava a recarsi alla Clinica Santa Maria per effettuare lo screening. Peccato che l’appuntamento era per il 15 novembre (il giorno prima dell’arrivo della lettera) e bisognava dare conferma ben 7 giorni prima.
“Che tipo di prevenzione intende fare la ASL di Bari e la Regione Puglia mandando lettere dove si invitano le donne tra i 50/69 anni a presentarsi in un ospedale di Bari per effettuare gratuitamente la mammografia, ma la lettera arriva dopo l’appuntamento?”, tuona il consigliere regionale di Fratelli di Italia, Michele Picaro.
“Chiaramente – prosegue – oltre il danno la beffa, perché la donna in questione ha subito cercato di comunicare il disguido chiamando un numero verde al quale non ha risposto mai nessuno. Anzi, una voce preregistrata invitava ad attendere perché al più presto avrebbe risposto un operatore”. E ancora: “Oltre il danno che viene fatto per cui tante donne non fanno la preziosa prevenzione, quale spreco di denaro pubblico c’è dietro tutto questo? Invio di lettere che non arrivano in tempo e medici in attesa di visite che sono sicuramente meno di quelle che sarebbero se il sistema funzionasse. Per questo motivo – conclude – ho chiesto audizione all’assessore Palese per conoscere quale percentuale di donne risponde all’invito allo screening rispetto alle donne pugliesi che si ritrovano nella fascia fra i 50/69 anni, perché se la risposta non è adeguata forse il problema è proprio nell’organizzazione”.
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