Venerdì 18 novembre, alle 10, l’Agebeo e amici di Vincenzo Odv, accompagnata dalle autorità comunali e regionali effettuerà un sopralluogo per visionare lo stato dell’arte del “Villaggio Trenta ore per la vita Agebeo”, uno spazio di 3000 mq che accoglierà le famiglie dei bambini ammalati di leucemia.
L’opera solidale, che sarà consegnata all’associazione nei primi mesi del 2023, sorge in un’area confiscata alla malavita e donato alla Odv per realizzare il grande progetto composto da 10 unità di cui 8 abitative, 1 destinata a reception/ufficio/guardiania e 1 destinata ad attività di riabilitazione.
“Andremo sul cantiere – ha spiegato il presidente dell’Agebeo Michele Farina – per osservare lo stato dell’arte. Il termine dei lavori dovrebbe essere ormai prossimo e insieme alle figure politiche che ci hanno sostenuto nella creazione del nostro villaggio ci renderemo conto di come stanno procedendo”.
L’Associazione Agebeo (Associazione Genitori Bambini Emato-Oncologici) è stata fondata nel 1990 da un gruppo di genitori che ha vissuto con i propri figli la dolorosa esperienza della leucemia e della lotta contro il cancro infantile. Nel 2003 è diventa “Agebeo e amici di Vincenzo Onlus”, dopo la scomparsa di Vincenzo, figlio di Michele Farina, a causa della leucemia.
Il dolore e la sofferenza per la perdita del giovane ragazzo si sono trasformati in una forte determinazione finalizzata ad aiutare altre famiglie che ogni giorno vivono con angoscia e disperazione lo stesso dramma.
“Dopo due anni di sofferenza io e la mia famiglia siamo riusciti a superare il dolore adoperandoci, facendo qualcosa per gli altri. Ci sono tanti bambini ammalati che voglio aiutare col sostegno della grande famiglia di volontari che ora è attorno a me”.
A sostenere l’Agebeo e Amici di Vincenzo ODV c’è stata anche l’associazione ONLUS Trenta Ore per la Vita che con le sue campagne di raccolta fondi ha contribuito in maniera importante alla creazione di questo villaggio dell’accoglienza, progetto di solidarietà, tra i pochi in Italia, pensato per rendere meno drammatico un momento della vita di molte famiglie colpite dal dramma della leucemia per il loro bambino”.