“Purtroppo, l’attuale contingenza economica, come più volte documentato agli enti preposti non ci consente, alle attuali tariffe, di proseguire il servizio”. È l’annuncio effettuato dalla ditta Tecnofonte, che si occupa di gestire la somministrazione del servizio della “Casa dell’Acqua” nel Barese. Un annuncio che ha fatto subito scatenare l’allarme dei cittadini, in particolari dei residenti al quartiere Libertà, che sui social hanno rilanciato il post sottolineando: “Addio casa dell’acqua?”.
Il servizio, presente in diversi punti della città, dal San Paolo al Redentore, sino a Japigia, è molto utilizzato dai cittadini. Consiste, in particolare, nella possibilità usufruire dell’erogazione dell’acqua in modalità gratuita (per quella normale) e a pagamento se frizzante. Da mesi però, l’azienda che si occupa di gestire il servizio ha sottolineato che, per via di problematiche relative soprattutto a questioni economiche, il servizio gratuito – sicuramente il più utilizzato – non sarà più erogato.
La data dello stop è fissata al 31 luglio, da quel giorno in poi resterà in funzione solo l’erogatore a pagamento. “Egregi utenti – ha scritto l’azienda su un avviso affisso lo scorso giugno – la nostra azienda da anni gestisce nel Comune di Bari la somministrazione di acqua microfiltrata, refrigerata e gasata, attraverso le Case dell’Acqua, a seguito di convenzione sottoscritta con l’Acquedotto Pugliese e il Comune di Bari e attualmente scaduta in regime di proroga. Purtroppo l’attuale contingenza economica, come più volte documentato agli enti preposti non ci consente, alle attuali tariffe, di proseguire il servizio. Nostro malgrado siamo costretti a comunicare la nostra intenzione di cessare il servizio” – hanno scritto.
La cessazione, sottolineano, sarà valida sino a quando “non saranno definite diverse condizioni contrattuali”. Azzerati i crediti residuali sulle card prepagate in circolazione, le Case dell’Acqua presenti nel territorio di Bari verranno dunque spente, con servizio dedicato solo a pagamento. “Siamo spiacenti del disagio che vi arrecheremo – sottolineano infine – purtroppo da mesi abbiamo sensibilizzato sia l’Aqp sia il comune di Bari dello stato di grave anti-economicità delle attuali tariffe senza avere ricevuto nessuna risposta” – concludono.
Foto Facebook