Il faro di San Cataldo, simbolo del lungomare di Bari, non sarà automatizzato. Infatti il reggente del faro, Gaetano Serafino, per tutti il “custode” dal 1987, ha raggiunto la pensione dallo scorso 31 marzo 2022.
Ma le sue preziose mansioni, ereditate dal padre, non saranno svolte dai macchinari moderni ma trasmesse direttamente a quattro giovani: Luigi De Cesare, Cosimo Librando, Marco Catella e Gianluigi Zonno. La decisione è arrivata della Marina militare e in particolare della Marifari Taranto, che affidano quindi la manutenzione quotidiana alla passione di ex marinai congedati per motivi di salute per aiutare l’orientamento delle navi dirette al porto.
Infatti il faro di San Cataldo dal 1869 è l’occhio dei naviganti che si avvicinano alla costa di Bari. Oltre 66 metri, è il quarto più alto d’Italia (dopo Genova, Vasto, Vieste) con i suoi 380 scalini e una lanterna con lampadina da mille watt. Nell’epoca digitale, integra il sistema ancora il sistema Gps. Negli ultimi anni il monumento ha attirato l’attenzione di centinaia di visitatori per ammirare il panorama dall’alto.