Soundtrack da ascoltare durante la lettura: “Il ballo del mattone” . In un’Italia che negli anni ’50 esalta la donna longilinea, slanciata ma allo stesso tempo prosperosa attraverso abiti aderenti e corpetti creati per mettere in evidenza il seno, c’è lei, piccola, magra e con il volto pieno di lentiggini: Rita Pavone.
Una donna che all’inizio della sua carriera non sa ancora quanto, proprio il suo aspetto così particolare e fuori dagli stereotipi, potrà portarle successo a livello non solo nazionale ma mondiale.
Rita Pavone, Pel di Carota
Un look sbarazzino dagli esordi fino ad oggi. Capelli corti, a volte cortissimi, che ama colorare delle sfumature più accese, dal rosso vivo al biondo platino, all’arancio, da qui infatti il suo soprannome: Pel di Carota.
Per Rita non esistono convenzioni, non esiste età per non essere pienamente sé stessi e forse proprio per questo diventa, a ridosso degli anni ’60, figura simbolo di rottura della tradizione nel panorama italiano.
L’amore di Rita Pavone
Tutto inizia da un Festival sconosciuto tenutosi ad Ariccia, presentato da Teddy Reno che nota subito la giovane e piccola donna certamente per le sue doti artistiche ma anche estetiche. Tra i due scoppia una forte passione che culmina con un matrimonio celebratosi in Svizzera, un sentimento tanto forte da non tener conto delle critiche dell’opinione pubblica relative in primis al fatto che Teddy fosse ancora sposato e poi ai 19 anni di differenza tra i due amanti.
I primi successi
Il Festival di Ariccia indubbiamente porta fortuna e spalanca le porte alla cantante, la quale porta in scena un successo dopo l’altro. Nel 1963 “La partita di pallone” arriva al primo posto in hit-parade, si rivela un vero e proprio cult nel tempo.
Il testo non è altro che l’appello di una donna al proprio uomo per essere portata allo stadio, sospettando peraltro che tanto accanimento calcistico possa in realtà essere l’alibi per passatempi fedifraghi.
Nello stesso anno, la Pavone sorprende ancora con “Il ballo del mattone”. Letteralmente “ballare sul mattone” significa stingersi e muoversi appena, così poco che basta lo spazio di un mattone per ballare. Sostanzialmente è un modo per intendere il rapporto con il proprio partner: passionale ma al tempo stesso talvolta soffocante a causa di una gelosia infondata.
Un testo irriverente, un ritmo travolgente, perfetto per un ballo divertente in una notte di mezza estate.
Rita incide brani per diverse e importanti etichette in America, Francia, Stati Uniti, Giappone e Sud America ma non solo.
Oltre che coltivare il suo talento da cantante, si dedica alla carriera da attrice, e anche lì ha gran successo, si pensi alla sua interpretazione ne “Il giornalino di Gianburrasca” la cui sigla è la famosissima “Viva la pappa al pomodoro” cantata ancora oggi da adulti e bambini.
Il ritorno di Rita Pavone
Nonostante la sua grande energia e professionalità, per diverso tempo, probabilmente anche a causa del suo matrimonio con Teddy, Rita viene allontanata dal piccolo schermo, fino a che Milly Carlucci le da una nuova opportunità: partecipare a Ballando con le Stelle. Ancora una volta si dimostra una donna dal talento completo, in grado si saper ballare, cantare e recitare e infatti si classifica al terzo posto in coppia con Simone di Pasquale.
Nel 2020 la partecipazione come giudice del programma televisivo “All together now” assieme a J-Ax, Renga e Anna Tatangelo, è l’ennesima prova della vitalità, della forza e dell’audacia che la contraddistingue. Un regalo per il pubblico che l’ha sempre amata e un chiaro esempio per tutti i giovani a credere nei propri sogni e non arrendersi mai.