Pane con data 13 ottobre distribuito oggi, 4 novembre, ad un bimbo di una scuola primaria a Bari. E non sarebbe la prima volta. La denuncia è di una mamma barese che si è rivolta anche all’assessore Paola Romano per chiedere un intervento.
“Uno non pretende di avere per forza lo chef stellato a cucinare per la mensa scolastica – scrive la mamma sui social – Ho smesso anche di chiedermi il senso epistemologico del “farro e verdura” che si ostinano a servire ai bambini. Non voglio sapere perché i piselli sono tendenti al marrone, perché ad un bambino di primaria arrivi come secondo un uovo sodo scondito, il perché della scelta degli “spinaci bolliti”, cibo da sempre adorato dai bimbi. Potrei apparire come quelle radical chic che si lamentano a prescindere. Però oggi – scrive la mamma – dopo aver taciuto a lungo voglio una spiegazione su questo; non sul perché si dispensi ai bambini del pane scaduto di tre settimane; ma più che altro vorrei capire come una azienda con controlli di qualità in regola eccetera eccetera possa avere del pane scaduto nei suoi magazzini”.
“Voglio sapere – continua – perché questa azienda ha nel suo magazzino del pane scaduto, che circola peraltro già da tempo (non è il primo episodio che mio figlio mi riporta) fra i banchi. Cosa se ne faccia, di pane scaduto da un mese. Magari lo ripropone nelle polpette del mercoledì? O come panatura per il pesce del venerdì? Una svista?”
“Oggi il panino è finito fra le mie mani,dopo tante volte che mio figlio mi raccontava di queste date di scadenza, e non è più solo una narrazione di bambino, una fantasia, una cosa che “si dice che””.
La mamma è pronta a rivolgersi ai Nas se non riceverà chiarimenti dal Comune.