I sindacati dei medici della Puglia hanno scritto al sindaco di Bari Antonio Decaro, e presidente Anci, una lettera aperta per denunciare le difficoltà nel corso della campagna di vaccinazione anti Covid con la necessità di nuovi spazi per le inoculazioni.
“I medici di famiglia possono essere decisivi per vaccinare più gente possibile nel minor tempo possibile così da aver ragione del virus e delle sue varianti. Infatti non si capisce perché ai medici di famiglia venga negato, dalle autorità preposte, il supporto organizzativo messo in campo per le vaccinazioni fatte dal personale Asl. Come mai quel supporto è inutile se a vaccinare sono i medici di medicina generale mentre viene impiegato, e probabilmente anche remunerato, se a vaccinare è il personale Asl?”.
“Per non parlare delle pressioni fatte sui medici per indurli a vaccinare nei propri ambulatori anche quando, per motivi di sicurezza del medico e del cittadino, si è optato per le strutture pubbliche. A lei, come a noi, non sarà sfuggito il caos e la disorganizzazione della vaccinazione in atto. Caos che ha messo a dura prova il rapporto tra medici e pazienti vista la mancanza di precisi informazioni nonostante le giornaliere disposizioni capaci di modificare oggi quanto deciso il giorno prima ( esattamente come la tela di Penelope ). Per tali ragioni si è chiesto ed ottenuto dall’Anci regionale un incontro, al quale lei era presente, per cercare soluzioni sui singoli territori ed affrontare al meglio una campagna vaccinale in modo da aver ragione di questa terribile pandemia”.
“Le chiediamo, pertanto, di voler confermare la disponibilità a supportare da un punto di vista logistico amministrativo l’attività dei medici impegnati negli hub ottimizzandone la pratica vaccinale. Al riguardo ci sembra giusto informarla che gli accordi regionali tra sindacati e parte pubblica sottoscritti in assessorato il 5 marzo sono stati stravolti a livello delle Asl dove tanti “responsabili” hanno voluto, purtroppo, metterci del proprio, per dimostrare di esistere, con risultati catastrofici per la riuscita della campagna vaccinale come evidenziato dai media non solo nazionali.
“Si sono creati nuclei operativi by-passando i Comitati Permanenti Aziendali ( CPA ), mai convocati in questa fase, previsti dalle norme e legittimati ad assumere decisioni. Nessuna polemica, ci creda, non ce la possiamo permettere in questo momento, ma chiedere ai medici di svuotare i frigoriferi fa ridere. I vaccini sono custoditi altrove e distribuiti col criterio dell’amico dell’amico. Anzi bisognerebbe chiedere, in modo formale, quale criterio è stato adottato nella distribuzione dei vaccini ai medici di famiglia. Perché alcuni medici hanno avuto un numero notevole di dosi mentre altri pochissime dosi. Perché ai medici che hanno dato la disponibilità a vaccinare fuori dai propri studi i pochi vaccini sono stati dispensati molto tempo dopo averli distribuiti agli altri?”
“In un momento come questo c’è bisogno di tutti e il sostegno dei Sindaci può essere di grande aiuto. Le ricordiamo che i sindaci sono l’autorità sanitaria comunale e attraverso, i Piani di Zona, svolgono un ruolo essenziale nell’assicurare una rete di interventi di tipo socio-sanitario a favore dei cittadini con particolare riguardo a quelli fragili”, conclude la nota.