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Dal waterfront ai teatri: ecco come Bari vuole diventare Capitale italiana della cultura 2022

Pubblicato da: Serena Manieri | Mer, 6 Gennaio 2021 - 15:00

Con l’avvio del nuovo anno, entra nel vivo la corsa della città di Bari per l’assegnazione del titolo di Capitale italiana della cultura 2022. È attesa, infatti, per le giornate del 14 e del 15 gennaio, l’audizione pubblica al Ministero per i Beni e le attività culturali e per il turismo (MiBACT) del comitato promotore, che avrà il compito di discutere le motivazioni della candidatura in base al dossier presentato lo scorso luglio. 

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Un lungo documento, che racconta il capoluogo pugliese come una città su cui, negli ultimi 15 anni, si sono accesi i riflettori da parte degli osservatori nazionali e internazionali, tanto da renderla la quinta destinazione turistica europea nel 2019 secondo Lonely Planet  e fino a diventare, grazie ad un costante incremento dei flussi (+11,5%), la seconda destinazione turistica della Regione. Una città che ha visto numerosi riconoscimenti premiare il suo lavoro di miglioramento degli ultimi anni, in cui il capoluogo è stato al centro di importanti investimenti strategici di rinnovamento infrastrutturale, rigenerazione urbana, mobilità sostenibile, innovazione sociale, sviluppo culturale e turistico. 

Riqualificazione del waterfront più lungo d’Italia, riconversione dei siti inquinanti e delle ex caserme in parchi e poli culturali, valorizzazione del patrimonio archeologico e architettonico, rafforzamento del dialogo con l’Università, riapertura dei teatri come il Margherita e il Piccinni e perseguimento di un’identità comune sono solo alcuni dei punti di forza raccontati dal comitato promotore all’interno del dossier. A questi, si aggiungono i traguardi raggiunti dalla città nell’essere stata cornice di meeting e manifestazioni nazionali e internazionali come il G7 finanziario, il vertice bilaterale italo-russo, l’assemblea Anci dei Comuni italiani, grandi eventi sportivi come la Dj Ten e la Color Run e l’incontro ecumenico promosso dal Papa per la pace in Medio Oriente. 

Forte di questi risultati, la città di Bari si candida, dunque, a rappresentare la cultura italiana nel 2022 e guadagna il posto tra le dieci finaliste per la corsa al titolo. A supportare la candidatura, un fitto programma di eventi e attività realizzate secondo il filo conduttore dell’identità comune basata sui valori nicolaiani e rappresentata da sei archetipi: il sacro, la luce, il mare, l’oriente, il dialogo e il femminile. E poi, ancora, tre grandi miracoli – ispirati proprio ai miracoli di San Nicola – che il comitato promotore intende promuovere: in primis, la candidatura del culto del Santo Patrono come patrimonio transnazionale immateriale Unesco; a seguire, la realizzazione dell’annuale Fiera del Libro nella Fiera del Levante di Bari, a partire dal 2022 e, infine, il completamento della più grande biblioteca pubblica del sud Italia all’interno dell’ex compendio della Caserma Rossani. 

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