“Ieri ho protocollato una richiesta di chiarimenti e di informazioni al sindaco in merito al progetto di realizzazione di una colossale statua di San Nicola apparso, a più riprese, sui social e sulla stampa che sta provocando forte preoccupazione ed enorme perplessità da parte della cittadinanza”. Lo scrive la consigliera comunale Micaela Paparella, in risposta alle polemiche inerenti il progetto “Una statua per San Nicola” che dovrebbe essere realizzato nei pressi del varco della Vittoria del Porto di Bari.
La scelta di posizionare la statua è stata motivata dalla demanialità dell’area, dalle dimensioni e ampia visibilità della statua da tutte le direzioni per assenza di ostacoli e dal contesto ambientale, ideale per creare un movimento turistico dalla Basilica alla statua attraverso navette, decongestionando il centro urbano e riqualificando completamente il quartiere periferico Libertà con l’indotto della statua.
Su Facebook è nato anche un gruppo contrario al progetto: “Giù le mani da San Nicola. Diciamo NO alla assurda proposta di una statuona di 70 metri raffigurante il santo patrono. Diciamo No alla sua mercificazione” ed è stata aperta anche una petizione.”Non si tratta di contrastare la devozione – si legge nel testo della petizione – i fedeli hanno già la Basilica, con la statua del Santo nel piazzale e tre giorni di festeggiamenti in maggio. Questa colossale costruzione, invece, si impone a tutti e rappresenta un colossale spreco di denaro, che di questi tempi è un vero schiaffo ad altre priorità. Un colossale TRASH che ci renderà ridicoli agli occhi del mondo: il Mega San Nicola non sarà certo la Statua della Libertà e non servirà affatto per attirare turisti stranieri. Possibile che la nostra bella città, dinamica, moderna, che si è sempre distinta per il buon gusto, dal medioevo agli anni della modernità, dall’epoca murattiana allo stile liberty, e che perfino nei cupi anni Trenta ha saputo lasciare tracce d’interesse artistico, debba scadere nel ridicolo in modo così grossolano? Si è valutato il forte l’impatto ambientale, paesaggistico? Per non tacere poi dell’impronta fortemente confessionale che a questa città ne deriverebbe”.
(in foto un gonfiabile usato per presentare il progetto della statua)