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Università di Bari, istituita la no tax area fino a 25mila euro di reddito Isee

Pubblicato da: redazione | Sab, 1 Agosto 2020 - 07:00
Ateneo Bari università

Ieri, durante le riunioni che si sono tenute prima in Senato Accademico e poi in Consiglio di Amministrazione dell’Università degli Studi di Bari, è stato approvato un innalzamento dei criteri di reddito ISEE per l’accesso alla No Tax Area a 25.000. La soglia è stata alzata di 5 mila euro rispetto a  quanto previsto dal Ministero (che fissa il tetto a 20mila di Isee per  l’esenzione) in modo da evitare che la crisi economica innescata dal  Covid-19 favorisca l’abbandono degli studi e favorire le famiglie che  sono state più colpite dall’emergenza coronavirus.

“Il momento che stiamo vivendo richiede interventi straordinari – ha  dichiarato il rettore Stefano Bronzini – e per questo l’Università di  Bari ha varato misure coraggiose e importanti. Rispetto all’emergenza  economica, abbiamo deciso, tenendo conto delle difficoltà delle  famiglie, di destinare una notevole parte delle nostre risorse interne  per garantire che tutti gli studenti possano terminare o intraprendere il percorso di studi”.

“È una vittoria storica  per Link, il nostro sindacato studentesco che da anni si batte incessantemente negli organi di rappresentanza per garantire l’accesso gratuito all’università – commenta Alessandro Digregorio, Senatore Accademico di Link Bari Siamo felici di questa nuova disposizione, resa possibile grazie allo stanziamento dei fondi destinati all’Università a livello nazionale e alle nostre richieste portate tanto a livello nazionale quanto a livello locale, ma non crediamo sia sufficiente: nell’approvare la proposta, infatti, non è stato discussa la modifica dei criteri di merito per l’accesso alla No tax area per gli studenti immatricolati negli anni successivi al primo”.

“Questa proposta è un primo passo verso l’obiettivo di gratuità dell’istruzione; – continua Savino Ingannamorte, coordinatore di Link Bari – Occorre ora rendere l’istruzione veramente accessibile e tutti e tutte, e quindi pensare ad un’università completamente gratuita e dotata di mezzi di sostegno al diritto allo studio efficaci su tutti i fronti, mettendo in campo misure di welfare che rispondano ai bisogni degli studenti, dai trasporti agli alloggi, alle borse di studio”

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