La polizia di Stato, ha rinvenuto due monopattini della società fornitrice il servizio di sharing mobility per il Comune di Bari, all’interno del Centro di Accoglienza per i Richiedenti Asilo Politico di Bari Palese ed il secondo stamane nei pressi di un capannone della zona industriale.
In particolare, il furto del monopattino rinvenuto al CARA di Palese, già denunciato dal locale responsabile della società fornitrice del servizio, era avvenuto il 6 luglio intorno alle 18 presso la stazione centrale dove era regolarmente parcheggiato.
Stamane intorno alle 6.15 il responsabile della società predetta ha invece contattato il 113 e riferendo in tempo reale, che un secondo monopattino emetteva segnale gps in uscita dalla città alla velocità di 60 km/h e che quindi, presumibilmente, era stato caricato a bordo di un veicolo; poco dopo il segnale ha individuato il mezzo fermo in via Milella in zona industriale, ove la Volante, accorsa immediatamente, ha bloccato un 63enne rumeno trovato in possesso del predetto monopattino. Dopo gli accertamenti di rito, è stato deferito in stato di libertà.
“Andiamo avanti, non ci farciamo fermare da qualche vigliacco”. Il sindaco Antonio Decaro ribadisce che non si tornerà indietro dopo l’attivazione del servizio sharing dei nuovi monopattini elettrici e gli atti vandalici, tra furti e danneggiamenti, che si sono verificati in appena 24 ore.
“I due monopattini rubati – ha commentato Decaro – sono stati subito recuperati, chi ruba questi mezzi non li può utilizzare perché il sistema va in blocco e si tracciano tramite gps. Ma i responsabili ci spiegano che è fisiologico all’inizio del servizio, è accaduto anche nel Nord Italia. Però a Bari non deve accadere, questa città diventare più civile e moderna”.
Questa mattina si è tenuta l’attivazione dello sharing della seconda azienda a marchio Bit, con sede a Verona, che ha aderito al bando del Comune con 500 monopattini già attivi in strada. “Al quartiere Japigia i residenti hanno chiamato la polizia locale segnalando un altro tentativo di un furto”, conclude Decaro.