Circo si, circo no. La comunità barese si divide sugli spettacoli itineranti che utilizzano gli animali per intrattenere il pubblico tra elefanti, tigri, leoni e altre specie in via di estinzione. Anche a Bari, soprattutto nel periodo delle festività di fine anno, approdano diverse compagnie che allestiscono le proprie tende nell’area prospiciente a via Napoli. E sono in molti a non gradire l’uso degli animali in cattività che poi restano detenuti per tutta la vita all’interno di gabbie.
Secondo una ricerca dell’associazione Lav in Italia attualmente ci sono circa 2000 animali di proprietà privata in poco più di cento circhi. “Nel 2020 ancora accettiamo in città eventi simili?”, scrive una cittadina sulla pagina del sindaco Antonio Decaro.
Sul tema, nel prossimo question time al Comune di Bari il consigliere Livio Sisto (delegato alla tutela degli animali) chiederà un’azione decisa per vietare gli eventi basati sullo sfruttamento dal prossimo anno, il 2021, come già avvenuto in altre città italiane. “Credo sia giusto cambiare il regolamento cittadino – spiega Sisto – e mettere delle restrizioni al circo classico premiando le compagnie che sperimentano le innovazioni tecnologiche. In molti spettacoli gli animali vengono sostituiti da ologrammi. E’ una questione etica”.