Sarà pubblicata entro settembre la nuova graduatoria per gli alloggi popolari, ad esito dei circa 400 ricorsi ricevuti. Oggi si è tenuta una riunione tra il sindaco Antonio Decaro e l’assessore al Patrimonio Vito Lacoppola insieme ai dirigenti della ripartizione, per fare un punto della situazione alloggi popolari a Bari.
Ad oggi, su un patrimonio complessivo di 10.000 alloggi popolari, circa 3.000 sono di proprietà del Comune di Bari, assegnati regolarmente con graduatoria. Il Comune di Bari gestisce le assegnazioni sia degli alloggi di proprietà del Comune sia degli alloggi di proprietà dell’ARCA (ex IACP), effettuate tramite graduatoria che, nello specifico, lo scorso anno ha visto un aggiornamento a seguito di bando pubblico, dopo l’ultima pubblicazione risalente al 2012.
La graduatoria del 2018 conta circa 1.600 nuclei aventi diritto, poco più della metà dei 3.000 inseriti nel 2012. Entro il mese di settembre, ad esito dei circa 400 ricorsi, sarà pubblicata la nuova graduatoria ufficiale in base alla quale si procederà con le nuove assegnazioni di alloggi popolari.
Le case assegnate
Negli ultimi cinque anni sono stati assegnati circa 300 alloggi a cui si aggiungono 100 alloggi liberati e riassegnati a famiglie aventi diritto oltre agli immobili che il Comune ha concesso in emergenza abitativa. Da gennaio 2019 ad oggi sono state assegnate circa 100 case, di cui 36 di nuova realizzazione in via Caldarola e oltre 60 liberate da persone che avevano nel frattempo perso i requisiti di assegnazione o si trovavano in una situazione di occupazione abusiva.
Le case da assegnare
Restano ancora da assegnare circa 170 abitazioni, di cui 126 a Sant’Anna, per cui l’ARCA sta predisponendo le ultime procedure per l’agibilità, 8 realizzate nell’ambito del PIRP di San Marcello, 12 liberate a San Pio e circa 30 alloggi nel quartiere Japigia da realizzarsi nell’ambito del PIRP.
La manutenzione
Il Comune di Bari può far fronte esclusivamente alla manutenzione degli edifici di sua proprietà e delle relative aree di pertinenza. Da qualche mese si è concluso il primo accordo quadro biennale per la manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici di edilizia residenziale pubblica, e nelle prossime settimane si procederà con la stipula del contratto per il secondo accordo quadro, sempre biennale, dell’importo di circa 2 milioni di euro per interventi da eseguire sul patrimonio comunale (sia lavori interni sia esterni). Nel frattempo c’è un lavoro costante degli uffici della ripartizione in collaborazione con ARCA per programmare interventi anche sul patrimonio ARCA e per individuare forme di cessione o condivisione di aree o edifici nella proprietà comunale.
Il futuro
Questa mattina è stata condivisa l’intenzione di avviare una fase di lavoro interno all’amministrazione (assessorato Patrimonio – assessorato Urbanistica – assessorato Lavori pubblici) per elaborare una proposta da presentare alla Regione Puglia e all’ARCA, relativa alla realizzazione di nuovi insediamenti abitativi di edilizia residenziale pubblica per far fronte al fabbisogno cittadino e per avviare una nuova politica che sostenga il diritto alla casa di tante famiglie, secondo quelli che sono i nuovi standard abitativi su cui si stanno misurando anche le altre grandi città italiane.
“Esaurito il piano casa lasciatoci in eredità dall’amministrazione Emiliano – spiega Vito Lacoppola – che fu assai lungimirante nella programmazione, il Comune di Bari deve dotarsi di un nuovo piano casa che soddisfi il diritto alla casa dei cittadini baresi attualmente presenti nella graduatoria, e che magari introduca nuove forme di politiche abitative che possano rappresentare una risposta per tante nuove famiglie che non versano in condizioni di estrema difficoltà ma che non possono permettersi un alloggio ai prezzi di mercato. Per questo abbiamo deciso di avviare un confronto immediato, interassessorile, per sottoporre una proposta di dislocazioni abitative alla Regione Puglia e, insieme, individuare le possibili fonti di finanziamento e i margini operativi per redigere il piano casa della città di Bari 2010-2030. A questo tavolo chiederò che partecipi anche il settore Welfare – conclude – perché crediamo che la pianificazione dell’edilizia residenziale pubblica debba andare oltre i meri criteri urbanistici e territoriali e tener conto anche dei fattori di composizione sociale di un quartiere o di un’area della città affinché i nuovi insediamenti si integrino nel tessuto urbano e sociale esistente in maniera da evitare satelliti slegati dal resto della città e privi di servizi pubblici e privati”.