Due milioni e 400mila euro per aprire nuove attività nel settore del commercio, dell’artigianato e dei servizi, nelle aree target dei programmi di rigenerazione urbana del Comune di Bari. E’ stato pubblicato oggi il bando del progetto D Bari.
Possono essere ammesse a finanziamento esclusivamente le seguenti attività economiche e produttive, purché aventi sede fissa e svolte in locali di cui almeno uno al pianterreno, aperti al pubblico e con accesso e affaccio diretto alla strada:
a) commercio al dettaglio di vicinato
b) artigianato
c) somministrazione di alimenti e bevande
d) strutture turistico-ricettive
e) servizi al cittadino e alle imprese in genere e attività di agenzia di affari.
Sono escluse le attività esercitate su area pubblica o all’interno di centri commerciali, aree commerciali integrate e parchi commerciali o, comunque, ad essi collegate. Inoltre, sono escluse le attività di compravendita di oro, argento e altri metalli e oggetti preziosi usati, di commercio di armi, munizioni e articoli militari, i centri scommesse e le sale giochi, gli esercizi e/o attività aventi carattere temporaneo o stagionale e distributori automatici di prodotti vari.
Potranno candidarsi all’avviso:
a) le micro e piccole imprese già iscritte al registro delle imprese tenuto dalla Camera di Commercio di Bari
b) i soggetti – singoli o in gruppo informale – che si impegnano a costituire una micro/piccola impresa e ad iscriverla al registro delle imprese entro 45 giorni dalla comunicazione di ammissione al contributo (nuove imprese).
La misura si concentra sui quartieri target individuati per promuovere l’integrazione tra le azioni di trasformazione fisica del contesto urbano e le politiche di incentivazione economica e rafforzare così l’impatto degli investimenti sulle aree.
Il bando prevede il seguente sostegno tecnico-finanziario:
· tutoraggio, accompagnamento e sessioni formative in favore delle imprese ammesse a contributo lungo l’arco dell’intero ciclo del progetto di investimento (pianificazione, budgeting, cantiere, avvio, rendicontazione);
· contributo finanziario a fondo perduto (conto investimenti) sino ad un massimo del 50% sul totale delle spese di investimento ammissibili, e comunque non superiore a € 40.000;
· contributo finanziario del 100% sulle spese di gestione ammissibili, da sostenere nei primi 12 mesi (conto esercizio) sino ad un massimo di € 10.000.
Dopo la valutazione delle proposte progettuali, i contributi saranno concessi con procedura “a sportello” fino ad esaurimento delle risorse a disposizione.
Di seguito le spese ammissibili per investimenti, al netto dell’IVA:
· arredi, macchinari, impianti di produzione e attrezzature varie, nonché automezzi di tipo commerciale
· opere edili, impiantistiche e assimilate
· programmi informatici commisurati alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa
· investimenti iniziali in identità visiva, sviluppo sito web/APP/portali internet, piattaforma e-commerce, azioni di marketing di avvio (fino ad un massimo del 10% del valore dell’investimento complessivo)
· spese di progettazione esecutiva, direzione lavori, servizi di consulenza e assistenza tecnica ai lavori e allestimenti (entro il limite del 7% del valore dell’investimento complessivo)
· costo della polizza fideiussoria in caso di richiesta di anticipazione
· spese notarili di costituzione della società.